Conoscenza geologica e sismica del territorio in ambito di ricostruzione post evento: scelte tecniche e di indirizzo politico

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La sicurezza sismica degli abitati come esigenza collettiva di carattere primario, il programma di prevenzione, gli indirizzi e le linee programmatiche per la ricostruzione, l’adozione del fascicolo del fabbricato e la certificazione sismica degli edifici. Questi sono stati i temi al centro del dibattito, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, che si è svolto venerdì 10 marzo alle 11.30 al Made Expo di Milano.

A moderare il convegno è stato il vicepresidente del CNG Vincenzo Giovine, tra gli invitati: il Presidente CNG Francesco Peduto, Marco Amanti, dirigente ISPRA, Paolo Augliera, direttore Sezione Milano INGV, Giovanni Azzone, coordinatore Casa Italia, Dario Fossati, direttore vicario dell’assessorato al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana della Regione Lombardia. Presenti anche Gaetano Butticè, presidente dell’Ordine dei Geologi Regione Lombardia e la deputata Raffaella Mariani.

“Nel confronto con Giovanni Azzone e Raffaella Mariani – ha detto il Presidente del CNG, Francesco Peduto – abbiamo evidenziato non solo le positività dell’azione di governo e di Casa Italia, ma anche le criticità per fare una corretta politica di prevenzione. Criticità che vertono sulle conoscenze di base: mancanza di una carta geologica nazionale avviata e mai terminata, necessità di potenziare la microzonazione sismica che è in grave ritardo rispetto alle azioni di prevenzione che si stanno mettendo in atto”. La difficoltà – per il presidente CNG – riguarda anche l’adeguamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni dove il contributo della geologia è fortemente penalizzato. “C’è bisogno di avviare una serie di azioni sistemiche e sinergiche anche di tipo immateriale e non strutturale, solo in questo modo si potrà raggiungere l’obiettivo di una vera ‘prevenzione civile’ che parte dal fascicolo del fabbricato e che arriva alla corretta informazione nei confronti dei cittadini. Per questo, è necessario diffondere la cultura geologica e l’educazione dei georischi nelle scuole”. Un’ultima considerazione sul fascicolo del fabbricato che considera “un dovere civico e sociale”. Il Presidente del CNG ha concluso il suo intervento auspicando la nascita del “geologo di zona”.

Dal punto di vista economico sulla necessità della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato, per Giovanni Azzone, coordinatore di Casa Italia, si stima un costo intorno ai 44 miliardi di euro: 30 dei quali a carico dello Stato e i restanti 14 miliardi ripartiti tra i cittadini.

Incisivo e ricco di contenuti è stato inoltre l’intervento dell’onorevole Raffaella Mariani, che, tra i tanti temi trattati, ha posto l’attenzione sul bonus sismico, augurandosi di ottenere gli stessi positivi risultati raggiunti dal bonus energetico. Inoltre Mariani ha sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento dei cittadini in merito alla conoscenza e ai rischi del territorio in cui vivono.

Cultura, controllo e strategie economiche sono stati invece i punti centrali dell’intervento di  Gaetano Butticé, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia, che ha parlato della necessità di una comunicazione efficace volta all’avvicinamento di istituzioni locali e cittadini verso il mondo tecnico. Nella crescente necessità di provvedere all’esaltazione di azioni virtuose volte al rafforzamento di una efficace cultura di prevenzione – ha proseguito Butticè – si collocano altri due aspetti fondamentali: il controllo dei progetti e, nell’ambito della valutazione del valore immobiliare, lo studio di vulnerabilità degli edifici e della pericolosità sismica delle aree in cui sono edificati.

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