”Riduzione del consumo di suolo” e ”tutela e valorizzazione del territorio rurale nel suo valore paesaggistico imprescindibile”. Sono gli obiettivi – spiega l’assessore alla Programmazione territoriale dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini all’AdnKronos – della proposta di modifica della legge urbanistica ora all’esame dell’Assemblea Legislativa che intende rinnovare Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. ”Con questo progetto di legge – spiega Donini – la Regione si impegna a esercitare le proprie funzioni di tutela, valorizzazione e vigilanza del paesaggio, operando per una politica unitaria e condivisa, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei paesaggi regionali tramite la salvaguardia e il rafforzamento dei valori identitari e la gestione sostenibile del paesaggio”. ”Tutto il territorio regionale – prosegue Donini -, in attuazione di questa normativa, deve essere quindi considerato e tutelato come un paesaggio da non pregiudicare, rispetto al quale le politiche regionali devono operare tutelando, valorizzando e vigilando”. Nella proposta di legge – prosegue l’assessore – ”viene semplificato il quadro degli strumenti di pianificazione regionale, individuando un unico piano generale, il Piano Territoriale Regionale, caratterizzato dalla integrazione di una componente strategica e una strutturale, ricomprendendo e coordinando la disciplina per la tutela e la valorizzazione del paesaggio e il Piano Regionale Integrato dei Trasporti. Il Ptpr diventa il riferimento unico per la pianificazione di area vasta e comunale, assumendo un valore di strumento strategico e generale non più delegato ad altre pianificazioni”. Nel Piano – spiega Donini – ”il paesaggio viene definito, alla stregua della Convenzione europea del paesaggio, quale componente essenziale del contesto di vita della popolazione regionale, in quanto espressione della identità culturale e dei valori storico-testimoniali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e in questo senso le amministrazioni pubbliche sono richiamate ad assumere la tutela e la valorizzazione del paesaggio quale riferimento per la definizione delle politiche a incidenza territoriale”. Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) attualmente in vigore è stato adottato dalla Regione, il 29 giugno 1989, e approvato definitivamente il 28 gennaio 1993. La scelta della Regione Emilia-Romagna – spiega Donini – ”fu quella di realizzare un Piano urbanistico territoriale con particolare riguardo alla salvaguardia dei valori paesistici e ambientali, in quanto parte tematica del Piano Territoriale Regionale, affidandogli il compito di definire gli obiettivi e le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio con riferimento all’intero territorio regionale”. ”Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale dell’Emilia-Romagna – prosegue l’assessore regionale – oltre a tutelare i caratteri paesaggistici che rappresentano l’ossatura portante del territorio regionale, contiene alcuni temi di singolare modernità e un approccio che abbraccia l’intero territorio regionale, con una intuizione concettuale e culturale che ha nei fatti anticipato alcuni temi chiave espressi successivamente con la Convenzione europea del paesaggio del 2000”. Il processo di aggiornamento del Ptpr ha preso le mosse dall’obbligo stabilito dal Codice dei beni culturali e del paesaggio di elaborare, congiuntamente al MiBACT, i Piani paesaggistici. La Regione Emilia Romagna ha deciso di procedere all’adeguamento obbligatorio integrando i Beni paesaggistici vincolati presenti nel territorio regionale all’interno del Ptpr. Per fare questo, il 4 dicembre 2015 è stata siglata l’Intesa Istituzionale con il Segretariato regionale del MiBACT, e le attività congiunte sono state avviate il 19 dicembre scorso con l’insediamento del Comitato tecnico scientifico. ù La fine di questa attività complessa si prevede entro 3 anni, durante i quali saranno presi in esame tutti i vincoli paesaggistici regionali, sia quelli decretati sia quelli derivanti dalla stessa legge nazionale, per i quali sarà definita la perimetrazione e le prescrizioni d’uso condivise, così da superare gli eventuali dubbi di applicazione e operativa, ”offrendo ai cittadini – conclude Donini – la certezza sulla tutela del territorio, e allo stesso tempo entrando a far parte integrante del piano paesaggistico regionale”.