Assenza di ferita chirurgica e ospedalizzazione, tempi di recupero limitati a pochi giorni. Sono i principali vantaggi della radiofrequenza pulsata, per curare in maniera non invasiva chiunque soffre di dolori come quelli provocati dall’ernia del disco. Secondo uno studio condotto su 59 pazienti da Alessandro Napoli, medico ricercatore del Dipartimento di Scienze Radiologiche dell’Università Sapienza di Roma, il 90% dei pazienti sottoposti a questo trattamento ha registrato un miglioramento significativo, l’80% non ha più provato dolore o sofferto di disabilità dopo una sola terapia e solo il 3% si è sottoposto comunque a intervento chirurgico. Questi risultati sono stati presentati al Congresso Europeo di Radiologia tenutosi a Vienna nei giorni scorsi. Ma in cosa consiste la radiofrequenza pulsata? La tecnica “si basa sull’uso delle correnti di radiofrequenze che agiscono in prossimità di nervi e delle vie del dolore, promuovendo una neuromodulazione delle fibre nervose coinvolte nel dolore – spiega Napoli – Si tratta di un metodo che viene utilizzato soprattutto quando altre terapie, come quelle farmacologiche o la terapie fisiche, falliscono. Il vantaggio delle radiofrequenze si basa sulla precisione della terapia garantita dalla guida delle immagini Tac. La sicurezza deriva dal fatto che prima di effettuare la procedura si può eseguire un test con correnti di frequenza differenti e capire così come queste agiscono sul dolore del paziente. La procedura si svolge senza necessità ricovero, con la possibilità di tornare a casa il giorno stesso“. “La radiofrequenza pulsata serve a trattare il dolore in pazienti con ernia del disco che causa lombalgia o lombosciatalgia. Prima di procedere al trattamento – spiega ancora l’esperto – il medico ne parla sempre con il paziente, in modo che il ricorso a questo metodo possa essere sempre discusso e possa essere ricondotto ad una scelta condivisa del paziente, insieme allo specialista. Tutto ciò serve anche a personalizzare la tecnica in base all’intensità e alla durata del dolore“. La tecnica, conclude Napoli, è in grado di dare risultati efficaci soprattutto nelle lombalgie o lombosciatalgie acute o croniche da ernia del disco, in sindromi dolorose della schiena da patologie articolari ed artrosiche, ma anche nei dolori articolari al ginocchio o alla spalla. Il sollievo dal dolore dato da questo trattamento può durare dai 3 ai 12 mesi, e in molto casi si è dimostrato definitivo, si legge in una nota.