Fast Radio Burst, segnali misteriosi dallo spazio: una prova di tecnologia aliena avanzata?

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La ricerca di segnali di vita intelligente nel cosmo è da sempre uno dei motori che hanno spinto l’astronomia e la ricerca spaziale a esplorare frontiere sempre nuove. Dalle emissioni radio ai flash laser, i candidati passati in rassegna per ‘stanare’ E.T. sono stati molteplici, ma fino ad oggi senza successo.

Ora un team di ricerca suggerisce un nuovo fenomeno come possibile rivelatore di forme di vita nello spazio: si tratta dei Fast Radio Burst (FRB), enigmatici segnali radio prodotti da catastrofi cosmiche e con una durata di pochi millisecondi.

Letteralmente “lampi radio veloci”, i Fast Radio Burst – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono eventi molto difficili da osservare: gli strumenti a nostra disposizione sono riusciti a individuarne meno di un paio di dozzine negli ultimi dieci anni.

Il nuovo studio, pubblicato su Astrophysical Journal Letters, ipotizza che questi fenomeni misteriosi potrebbero in realtà essere associati ad altre forme di vita nello spazio. Addirittura, potrebbero costituire una prova di tecnologia aliena avanzata: futuristici trasmettitori delle dimensioni di un pianeta, costruiti per alimentare sonde interstellari in galassie distanti.

Uno scenario fantascientifico? Non così tanto, secondo Abraham Loeb dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e prima firma dello studio: “I Fast Radio Burst sono troppo luminosi rispetto alla loro durata così breve e la loro origine a grandissime distanze. Non abbiamo ancora trovato una fonte naturale plausibile, quindi vale la pena contemplare l’ipotesi che possa esistere una fonte artificiale”.

Scoperti per la prima volta nel 2007, i Fast Radio Burst ad oggi conosciuti sono stati ‘catturati’ da radiotelescopi della portata del Parkes Observatory in Australia o dell’Arecibo Observatory a Porto Rico.

Gli astronomi suppongono che la loro origine avvenga in galassie molto distanti, a miliardi di anni luce da noi, ma le dinamiche di questi ‘pugni’ di energia cosmica sono ancora del tutto sconosciute.

Lo studio di Loeb parte proprio da qui, per poi suggerire che per svelare il mistero dei FRB occorre prendere in considerazione anche l’ipotesi di vita extraterrestre.  Per verificare questa ipotesi, gli scienziati hanno immaginato un radiotrasmettitore alimentato direttamente dal Sole, in grado di rilevare segnali anche a distanze così grandi.

Una simile tecnologia è al momento fuori dalla nostra portata, ma secondo le leggi della fisica potrebbe rientrare nel mondo delle possibilità.

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