Prima giornata a Buenos Aires per la presidente del Friuli Venezia Giulia che, dopo l’Uruguay, ha raggiunto l’Argentina nella sua visita istituzionale in Sud America dove, insieme all’assessore Gianni Torrenti e all’ambasciatore d’Italia a Buenos Aires, Teresa Castaldo, ha incontrato il ministro della Scienza, Tecnologia e Innovazione produttiva, Livio Barañao, e quindi il ministro dei Trasporti, Guillermo Dietrich. Serracchiani ha illustrato le caratteristiche ideali del porto di Trieste non solo come terminale di inoltro verso il centro est Europa per l’export argentino ma anche come porto unico per la capacità di coniugare profondità dei fondali, avanzata intermodalità e possibilità per l’esportatore di operare senza imposte prime lavorazioni su prodotti dell’agroalimentare, a partire dalla carne, risorsa trainante per Buenos Aires. Dietrich, insieme al sottosegretario Jorge Meltz, hanno proposto di avviare immediatamente i contatti tra il porto della capitale argentina e l’Autorità di sistema del mare Adriatico orientale, che include gli scali di Trieste e Monfalcone. Secondo il ministro dei Trasporti argentino, “è una bella sfida”, anche perché, come ha osservato il sottosegretario Meltz, “le due autorità possono accordarsi rapidamente” per conoscere nel dettaglio tutti i vantaggi della cooperazione. Serracchiani ha ricordato la forte scommessa del Governo italiano sul porto di Trieste, primo porto ferroviario d’Italia, scommessa che ha riguardato le infrastrutture e la dotazione tecnologica e si è tradotta nell’aumentata capacità di trasporto ferroviario, mentre sono già stati avviati i lavori per il raddoppio della piattaforma logistica. Gli interessi del Governo argentino sono rivolti anche alla cooperazione nella scienza e nella tecnologia, ambiti nei quali, secondo quanto ha rilevato il ministro Barañao, “si apre un ventaglio molto grande di interazioni per lo sviluppo economico e sociale”. In particolare, la presidente della Regione ha raccolto l’interesse del ministro sul trasferimento di know-how nella realizzazione di imbarcazioni da pesca di medie dimensioni, così da sfruttare uno dei cluster qualificanti della strategia di specializzazione intelligente della Regione. Tale strategia può ampliare le opportunità delle piccole e medie imprese del settore in cui fa da guida il colosso Fincantieri. “Il Friuli Venezia Giulia – ha ricordato Serracchiani – è considerata dalla Commissione europea una delle 65 aree a forte innovazione”, innovazione che si lega in tutti i settori a una forte spinta digitale, confermata anche dalla sigla, unica regione d’Italia, di un protocollo d’intesa con Cisco, che interessa dal porto alla sanità passando per la formazione. Tra le priorità del Friuli Venezia Giulia, la creazione di una cornice più stabile rispetto alle iniziative bilaterali con l’Argentina e l’attenzione alle ricadute a favore delle pmi innovative dell’attività dei poli di ricerca scientifica.