Il mare come un volano di energia: grandi sbalzi termici stagionali, adesso il picco del freddo

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Tante volte in autunno ci siamo trovati a ragionare sulle cause che spiegano le violente ondate di maltempo che hanno flagellato i nostri territori, talvolta con alluvioni catastrofiche. La Liguria e la Sicilia, ma anche Campania e Calabria, sono state spesso stravolte da piogge torrenziali che hanno causato frane e talvolta anche esondazioni.

Spesso, di fronte a situazioni di questo tipo, abbiamo spiegato che l’intensità di fenomeni era legata alla particolare energia che si traeva dalle elevate temperature dell’acqua del mare. E’ il calore preso dal mare, si diceva, è come benzina che alimenta le perturbazioni.

Il mare in autunno raggiunge le temperature massime dell’anno, fino a toccare anche i +28°C. Ciò deriva dal fatto che, trascorsa l’estate, il mare trattiene una importante fetta del calore ricevuto in estate.  La sua inerzia termica è tale da rilasciare il contributo termico assai lentamente. Ecco perché in autunno, con il mare ancora caldo, le perturbazioni raggiungono effetti cosi devastanti.

Il rovescio della medaglia però si manifesta dopo circa 6 mesi, tra marzo ed aprile. Durante il periodo invernale, il mare lentamente si raffredda raggiungendo, proprio in questo periodo di incipiente primavera, il livello di temperatura minimo.

ReursstOsservando la cartina a corredo dell’articolo si potrà notare come, in questi giorni, il Tirreno sia a temperature prossime ai +14/+15°C, il mar Ligure sui +13°C, lo Jonio sui +15°C e l’Adriatico addirittura scende fino ai +9/+10°C.

Mancando, o meglio riducendosi drasticamente, il contributo di calore preso dal mare, si può capire cosi il perché in primavera i fenomeni meteorologici non raggiungono, almeno quasi mai, le intensità autunnali. Il mare è come un volano che immagazzina energia in estate, la rilascia in autunno, e si scarica del tutto in questo periodo di  fine inverno.

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