L’arrivo dei social media ha radicalmente trasformato il modo in cui consumiamo l’informazione e ci formiamo delle opinioni, al punto da eliminare ormai il ruolo di mediazione che i giornali avevano fino a non molto tempo fa. “L’architettura dell’informazione e’ stata ormai devastata e distrutta dai social media“, ha detto all’ANSA Walter Quattrociocchi, dell’Istituto Imt Alti Studi di Lucca, che ha coordinato la ricerca sul consumo di notizie su Facebook pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas. La ricerca e’ stata condotta su 376 milioni di utenti Facebook e 900 notizie pubblicate online tra il 2010 e il 2015 e coordinata dall’italiano. “Se un tempo i giornali offrivano la possibilita’ di formarsi delle opinioni sulla base della selezione di argomenti di interesse selezionati dalle redazioni, oggi – ha osservato Quattrociocchi – l’offerta di notizie e’ talmente vasta che ognuno trova in rete quello che vuole e quando l’ha trovato si ferma li'”.
Come avevano indicato le analisi condotte in passato dallo stesso gruppo di ricerca, sul web il consumo dell’informazione avviene da parte di gruppi molto chiusi, comunita’ che non comunicano tra loro. Nel nuovo studio, ha rilevato il ricercatore, emerge che la stessa struttura chiusa determina il modo in cui vengono selezionate le notizie. “Si e’ creata una polarizzazione”, ha aggiunto, che vede contrapporsi gruppi dalle idee molto radicalizzate: “non importa piu’ se una notizia sia vera o falsa, quello che conta e’ che confermi il proprio punto di vista : il vero problema e’ la polarizzazione – ha osservato Quattrociocchi – ed e’ questo questo fenomeno a generare le fake news”.