Il design come fiore all’occhiello dell’Italia e del suo stile nel mondo. Alla Farnesina si è svolta la prima Giornata del Design italiano nel mondo, nata da un’azione di squadra promossa dal Ministero degli Esteri in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, della Triennale di Milano, dell’Associazione per il disegno industriale (Adi), la Fondazione Compasso d’Oro, il Salone del mobile di Milano e Ice Agenzia. Coinvolti il mondo delle imprese attraverso Confindustria e il settore della formazione pubblica e privata con università e scuole di design. Il design italiano permea tutti i campi della vita, dalla cultura all’industria, dalla scienza alla filosofia, tanto da costituire – ha spiegato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano – un elemento fondante del ‘Vivere all’italiana'” e da “rappresentare un’eccezionale volano dell’economia: basti pensare che su di un fatturato mondiale di 100 miliardi di euro, l’industria italiana ne rappresenta piu’ di un terzo“.
Tra gli intervenuti il sottosegretario ai Beni Culturali, Dorina Bianchi, e l’ex ministro e sindaco di Roma, Francesco Rutelli, oltre al presidente di Adi, Luciano Galimberti, il presidente di Ice Agenzia, Michele Scannavini, e il direttore generale per la promozione del Sistema Paese della Farnesina, Vincenzo De Luca. Gli intervenuti hanno ricordato che la cultura del design in Italia nasce nel Rinascimento e si sviluppa grazie ad un’influenza reciproca tra disegno industriale e correnti artistiche. Dal secondo Dopoguerra, poi, il design accompagna la crescita economica del Paese e diventa elemento guida per la nostra produzione industriale. Il design italiano incorpora elementi che lo rendono riconoscibile nel mondo: l’originalità di progetto, la qualità dei materiali e della fabbricazione degli oggetti, il processo produttivo rispettoso dell’ambiente e di chi userà i prodotti. Il design italiano integra la bellezza del disegno nei prodotti di consumo di massa e permette all’arte e all’industria di coesistere in percorsi di reciproco arricchimento.