Storia e leggenda per Palazzo Scanderbeg, inaugurato un anno fa nel cuore di Roma a pochi passi da Fontana di Trevi: è, infatti, ora in corso il restauro del dipinto che sovrasta il portone, intitolato all’eroe albanese, nel rispetto della tradizione.
Fu proprio il Principe Albanese e Re d’Epiro Giorgio Castriota, detto Scanderbeg, a includere un particolare vincolo lasciando in eredità il palazzo da lui voluto nel XV secolo: il restauro del suo ritratto ogni qualvolta necessario, pena la perdita del palazzo!
GIGI ZANAZZO, poeta e padre fondatore della romanistica nel suo Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma, Torino 1908, dedica a Palazzo Scanderbeg la nota 236, come segue: «Veramente li romaneschi lo chiameno Scannabbécchi: ma è lo stesso.
Guasi da piede a la salita de Montecavallo, a ddritta de cchi la scénne, prima de svortà’ pper annà’ a Ssant’Anastasio e Ttrèvi, c’è un vicoletto che ddà ssopre a ‘na piazzetta chiamata Scannabbécchi (Scanderbeg). Mbè’ llì, ssempre a mmano ddritta, c’è una casa indove sur portone c’è un ritratto d’un vecchio co’ ttanto de bbarba e un tòrcolo in testa. Que’ ritratto sarebbe ‘sto Scannabbécchi in persona, che ttanto tempo fa, scappato da la Turchia pe’ nun morì’ impalato, se rifuggiò a Roma, se comprò quela casa, ciabbitò ttanto tempo e cce morì.
Chi ddice che sii stato un re, chi un gran generale, chi una cosa e cchi ll’antra.
Er fatto sta, e è, cche pprima de morì’, sse fece fa’ quer ritratto sur portone, e passò quela casa a l’eredi cor patto che tutte le vorte che er su’ ritratto se fussi scassato o ruvinato, je l’avesseno fatto aridipigne de bber nôvo. Quer tale de l’eredi che nun avessi mantienuto er patto, aveva da perde la casa.
Infatti, doppo tanto tempo, si cce fate caso, è ritratto se mantiè’ ssempre nôvo, perché li padroni de la casa a’ l’effìggia de Scannabbécchi ogni tanto je ce danno una ritoccata.»
Ed è così che oggi il dipinto torna ad essere protagonista di un attento restauro, nel rispetto della storia e della tradizione, così come già avvenuto per la completa ristrutturazione e riqualificazione dell’intera struttura, che ha portato un anno fa all’inaugurazione di Palazzo Scanderbeg, come dimora per gli ospiti con servizi esclusivi.
PALAZZO SCANDERBEG
Residenza del XV secolo, immersa nella storia di Roma, a pochi passi da Fontana di Trevi, Palazzo Scanderbeg fu costruito nel 1466, nella omonima piazza, per volere del Principe Giorgio Castriota detto Scanderbeg, eroe nazionale dell’Albania.
Nel 2016, a seguito di una completa ristrutturazione e riqualificazione a cura della Lamaro Appalti Spa, l’edificio è stato valorizzato grazie ad un restauro conservativo che ne ha mantenuto il carattere, divenendo dimora accogliente e riservata per gli ospiti in visita a Roma.
Il Palazzo si sviluppa su quattro piani in forme eclettiche cinquecentesche, che ospitano 11 esclusivi appartamenti, tutti diversi uno dall’altro per ampiezza e struttura, alcuni con moderne cucine private attrezzate e terrazze con vista sui tetti di Roma; tra questi le iconiche Suite Ambassador, Scanderbeg e Victory nonché l’Annex con ingresso privato dedicato.
Per gli appartamenti dal gusto sobrio e raffinato sono stati utilizzati materiali e componenti bioecologici nel rispetto di elevati standard qualitativi. I pavimenti sono stati realizzati con pietre naturali quali ardesia e peperino e con il prezioso legno delle briccole dismesse, i tipici pali della laguna veneziana.
Soffitti con travi a vista e pavimenti con briccole veneziane, fanno da cornice agli arredi di design sofisticato, creati dalle più importanti firme del Made in Italy.
Servizi esclusivi, come il maggiordomo e lo “chef a domicilio” su richiesta rendono il soggiorno un’esperienza indimenticabile.
Un’atmosfera unica per una dimora accogliente e finemente arredata, dove godere di servizi esclusivi personalizzati: la vera “casa lontano da casa” nel cuore di Roma.