La Fibrosi polmonare idiopatica (IPF) è tra le malattie rare più diffuse in Italia eppure è ancora poco conosciuta.
L’IPF colpisce soprattutto uomini tra i 50 e 70 anni e comporta un progressivo accumulo di tessuto cicatriziale nel polmone che, nel tempo, danneggia la funzione respiratoria, compromettendo la capacita? di svolgere attività e la qualità della vita del malato. La salute generale della persona può deteriorare rapidamente, portando a esito fatale in 2-5 anni dalla diagnosi.
Cosa significhi convivere con questa patologia lo spiega Reverb attraverso Voci Sott’Acqua, un progetto di comunicazione su scala nazionale, per sensibilizzare le persone sulla Fibrosi Polmonare Idiopatica (vocisottacqua.org). L’attività prende forma anche grazie al contributo non condizionato di Boehringer Ingelheim e alla collaborazione con l’associazione culturale Effetto Larsen.
Punta di diamante del progetto è il reading teatrale “Respirare sott’acqua – esercizi di sopravvivenza spirituale”, in scena a Milano, martedì 11 aprile, terza replica della rassegna dopo le partecipate serate di Roma e Napoli, in collaborazione anche con l’associazione pazienti “Un respiro di speranza – delegazione di Monza” Onlus.
Il pubblico è invitato al Teatro Elfo Puccini dove, alle 20.30, sarà possibile assistere a Respirare sott’acqua, spettacolo a cura dell’associazione culturale Effetto Larsen, protagonista Matilde Facheris, testo di Lorenzo Piccolo e regia di Matteo Lanfranchi. Il pubblico è atteso già dalle ore 19 quando sarà possibile degustare un aperitivo di benvenuto nell’area bar del Teatro e raccogliere informazioni grazie al banchetto dell’associazione pazienti.
Lo spettacolo nasce dalle testimonianze e informazioni raccolte attraverso interviste condotte a medici e pazienti ed è in programmazione nelle principali città italiane per dare un supporto alle diverse associazioni pazienti del territorio nazionale. Oltre a sensibilizzare sulle tematiche legate alla patologia, l’appuntamento è un’occasione per supportare economicamente le associazioni coinvolte, con offerte libere e donazioni.
Il filo conduttore è il racconto di una persona sana che viene a contatto con la malattia dovendo svolgere un’indagine attraverso delle interviste: è un piccolo viaggio di scoperta e confronto, che la porta inevitabilmente a domandarsi qualcosa anche di sé. Ciò offre, a chi del pubblico non conosca l’IPF, una sponda sicura cui aggrapparsi, potendo immedesimarsi con la protagonista.
A questa narrazione si alternano dei racconti “in prima persona”, nati dalle testimonianze dirette, che danno conto delle sensazioni, delle immagini, dei momenti chiave di un percorso clinico così difficile, attraverso uno stile asciutto ma coinvolgente. I pazienti e familiari presenti nel pubblico hanno la possibilità di riconoscersi, di guardarsi, ma anche e soprattutto di ascoltare storie diverse dalla propria. Attraverso ricordi, sensazioni, paure, e perché no, qualche risata – frammenti di vita, in sintesi – la lettura racconta le storie di chi, tutti i giorni, respira sott’acqua.
Prossimo appuntamento:
31 maggio – Teatro Piccolo (Catania)
L’evento è a ingresso gratuito con offerta libera non obbligatoria. Tutti i fondi raccolti sono devoluti all’associazione pazienti “Un respiro di speranza – delegazione di Monza” Onlus.