Salute: dolore intimo per metà donne in menopausa, solo 1 su 10 lo affronta

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Provoca secchezza, irritazione, perdita di elasticità e dolore intimo durante i rapporti sessuali. L’atrofia vulvo-vaginale colpisce una donna su due in menopausa, ma è considerata ancora un tabù: solo una su 10 la affronta rivolgendosi al medico. Non solo: questa patologia, che spesso comporta anche problemi dell’apparato urinario (cistiti ricorrenti, infezioni vaginali, incontinenza), si manifesta in modo ancora più severo nelle donne colpite da tumore, in menopausa indotta a seguito di trattamenti oncologici. Senza risparmiare quelle più giovani affette, ad esempio, da anoressia. E’ quanto emerso dall’incontro ‘Donne in menopausa e tumori femminili: come recuperare benessere e qualità della vita’, organizzato su iniziativa della vice presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Maria Rizzotti, con le associazioni Onda e Susan G. Komen Italia, oggi al Senato. L’atrofia vulvo-vaginale, o Avv, è una patologia “ancora sottovalutata e sottodiagnosticata: il 63% delle donne non sa che l’atrofia vaginale è una condizione cronica destinata a peggiorare nel tempo, e il 75% aspetta che siano i medici a iniziare la discussione sui sintomi della menopausa e la salute sessuale, ma questo si verifica solo nell’11% dei casi“, spiega Rossella Nappi, membro del direttivo della Società internazionale della menopausa (Ims). “E’ così anche per le donne che hanno una storia oncologica alle spalle – aggiunge l’esperta – e per le quali la menopausa prematura può avere un impatto ancora più forte soprattutto se in giovane età“. L’incidenza dell’atrofia vulvo-vaginale moderata-severa nelle pazienti oncologiche ha una prevalenza anche superiore a quella nelle donne in menopausa naturale: il 60-80% riporta disturbi della funzione sessuale, con riduzione della libido e del numero di rapporti intimi, e presenza di dolore al rapporto con un’incidenza del 30-40%. In Italia sono 200mila le donne sessualmente attive alle quali, a causa di una neoplasia ginecologica come il tumore al seno, viene indotta la menopausa. E c’è di più: “Pur sapendo che si tratta di un problema ormonale, l’uomo inevitabilmente si sente rifiutato – sottolinea Emmanuele A. Jannini, presidente dell’Accademia italiana della salute della coppia – Ecco perché l’Avv può provocare patologie maschili ‘menopausa-correlate’, come l’eiaculazione precoce o la disfunzione erettile“. “In Italia sono circa 700 mila le donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario e circa 50 mila i nuovi casi diagnosticati ogni anno – precisa Riccardo Masetti, presidente dell’associazione Susan G. Komen Italia per la lotta dei tumori al seno – E’ necessario non solo informare e sensibilizzare le donne in menopausa sui sintomi e le possibilità di cura della patologia, ma anche educare i medici affinché prestino maggiore attenzione alla diagnosi e alla terapia di questo disturbo cronico“. Diverse le opzioni per alleviare il dolore: “Anche al di là dei farmaci – precisa Nappi – esercizi del pavimento pelvico, il laser, la radiofrequenza. Tutto in attesa di potere utilizzare farmaci specifici. Quelli che abbiamo oggi, e che sono consentiti anche nelle donne operate di tumore al seno, fanno parte di una categoria che noi chiamiamo Serm e si comportano come estrogeni solo nella vagina“. “E’ importante incentivare le donne a comunicare il loro disagio anche emotivo al proprio ginecologo, cosa che oggi non avviene molto spesso – afferma Francesca Merzagora, presidente di Onda, Osservatorio nazionale sulla salute ella donna – Sarebbe interessante dedicare una giornata al tema della menopausa e delle sue conseguenze tra cui l’atrofia vaginale all’interno dei nostri Bollini rosa“. (AdnKronos)

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