“Satelliti 3D”: formula low cost, tempi e costi ridotti

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La riduzione dei  costi e  dei tempi di produzione sono solo due delle caratteristiche che spingono le aziende del settore spaziale a rivolgersi alla stampa 3D per la produzione di componenti.
Space Systems Loral – una compagnia californiana che si occupa della costruzione di satelliti e sistemi spaziali per il governo americano e per usi commerciali – ha recentemente messo a punto una struttura complessa realizzata proprio grazie a questa tecnologia.
Si tratta – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – di una torre per antenna dotata di 37 nodi di titanio fabbricati con la stampante 3D e più di 80 supporti di grafite che è stata montata a bordo del satellite per le telecomunicazioni JCSAT-110, lanciato lo scorso dicembre.
La struttura tecnologicamente avanzata  dell’antenna –  secondo la SSL –  sarà il punto di partenza per la realizzazione di elementi sempre più complessi da costruire con la stampa 3D. L’azienda, visti i risultati incoraggianti, inserirà nei suoi  prossimi satelliti, centinaia di componenti in titanio messi in posa con la stampante.
Anche la Boeing ha mostrato lo stesso entusiasmo per la tecnologia: “Abbiamo satelliti pronti al lancio con a bordo almeno 50 o 60 parti realizzate con la stampante – ha commentato Mark Spiwak presidente della  Boeing Satellite Systems International durante l’edizione 2017 di Satellite  – stiamo lavorando con i nostri fornitori per la produzione di parti sempre più complesse e ci aspettiamo grandi progressi. L’obiettivo finale è quello di avere un unico componente che abbia la resistenza di quattro o cinque”.

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