Un sistema di allarmi e sensori automatici in casa che, collegati a una app sullo smartphone, avverte in caso di emergenza e aiuta i familiari di una persona affetta da demenza o da Alzheimer a rilevare anomalie e cambiamenti nelle abitudini del proprio caro. Il sistema è stato presentato ad Ancona presso CasAmica, una ‘smart house’ attrezzata con tecnologia domotica nel presidio ospedaliero dell’Inrca (Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani), in occasione dell’incontro con i partner del progetto Home4Dem.
Finanziato nell’ambito del programma europeo Ambient Assisted Living, il progetto ha l’obiettivo di garantire il più a lungo possibile l’indipendenza delle persone con demenza nella propria abitazione e facilitare la vita dei familiari.
“Soprattutto nella fase iniziale della malattia -ha spiegato il direttore scientifico dell’Inrca, Fabrizia Lattanzio- gran parte dello stress e del tempo che i caregiver (coloro che all’interno della famiglia seguono il malato più da vicino) dedicano all’assistenza è dovuto, di fatto, ad attività di supervisione. Basti pensare che per ogni ora necessaria di assistenza effettuata da un professionista, ne vengono prestate sei da parenti o amici. Le tecnologie assistive possono quindi aiutare ad alleggerire il ‘carico’ assistenziale e a ridurre in maniera significativa eventi pericolosi, come fughe di gas e allagamenti, ma anche a suggerire interventi tempestivi del personale medico-sanitario”.
Il kit verrà collaudato per un anno da 120 familiari di anziani con demenza lieve o moderata tra Italia, Svizzera, Norvegia e Svezia, di cui 30 seguiti dall’Inrca. Altamente personalizzabile, comprende diversi sensori hi-tech che, collocati in punti chiave della casa, servono per segnalare l’apertura di porte e finestre (anche in fasce di orario prestabilite) e rilevare fumo e acqua a terra. Una notifica sul cellulare allerterà in tempo reale i familiari in caso di situazioni di pericolo.
“La novità – ha aggiunto Lorena Rossi, ingegnere e responsabile dell’Unità operativa Modelli assistenziali e nuove tecnologie dell’Inrca – è l’introduzione di algoritmi per l’analisi del comportamento, che consentono di mantenere una costante comunicazione con l’utente”.
Mediante sensori di presenza a letto e di apertura del frigorifero, il sistema è in grado di rilevare alcune routine quotidiane come la qualità del sonno e i pasti, oltre a quantificare i tempi di permanenza nelle stanze, grazie a sensori a infrarossi. I dati, raccolti 24 ore su 24, vengono elaborati da un server centrale e inviati ad una applicazione sul telefono con cui si potrà valutare periodicamente se le condizioni della persona stanno cambiando.
“Ciò consentirà ai familiari, anche quando non sono in casa, di notare eventuali modifiche nel comportamento, in modo da cogliere in tempo i segnali di una variazione della situazione clinica”, ha aggiunto. Completa il sistema un tablet che sarà dato in dotazione agli anziani, con semplici giochi per allenare la memoria.
Il sistema Home4Dem è il risultato migliorato di due piattaforme esistenti: Up-Tech, sviluppata dall’Inrca grazie al progetto omonimo promosso dalla Regione Marche, e DomoSafety, ideata in Svizzera. Al termine della sperimentazione il kit sarà messo in vendita sul mercato e potrà essere acquistato.
Un investimento per il futuro. Per una persona con problemi cognitivi il trasferimento in sistemazioni diverse dalla propria abitazione comporta, in genere, un certo stress e disorientamento, con il possibile aggravarsi dei sintomi. Inoltre, in strutture come Rsa e case di riposo il costo sociale per l’assistenza supera i 37 mila euro annui, rispetto ad una media di circa 24 mila euro per chi viene assistito a casa. (AdnKronos)