Spazio: geologia lunare, il vulcano Ina nasconde l’età

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Una dama civettuola che camuffa l’età e confonde gli addetti ai lavori con il suo ‘look’ giovanile. E’ questo l’identikit di Ina, vulcano lunare fotografato per la prima volta nel 1971 dall’equipaggio dell’Apollo 15 mentre si trovava in orbita intorno alla Luna.

Da allora Ina, una depressione lunga circa 3 km e ampia 1 km e mezzo dalla forma somigliante ad una ‘D’, è stata spesso al centro dell’attenzione degli studiosi che hanno cercato di darle una collocazione temporale nella storia geologica del nostro satellite naturale. In alto un’immagine di Ina scattata dalla sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) della NASA.

In un primo momento, il vulcano era stato datato entro 100 milioni di anni fa, vale a dire circa un miliardo di anni dopo la cessazione della maggior parte dell’attività vulcanica sulla Luna. Ma un nuovo studio, coordinato dai geologi della Brown University di Providence (USA), ipotizza che Ina non sia così giovane come sembra.

La ricerca, al centro del paper “Ina pit crater on the Moon: Extrusion of waning-stage lava lake magmatic foam results in extremely young crater retention ages” è stata recentemente pubblicata sulla rivista Geology e sposta la data di formazione del vulcano a circa 3 miliardi e mezzo di anni fa, quando la Luna si trovava in piena attività vulcanica. Secondo gli autori, ad aiutare Ina a ‘nascondere’ l’età è il particolare tipo di lava eruttata dal vulcano.

Il team della ricerca – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sostiene che l’aspetto della caldera di Ina può aver tratto in inganno perché sembra più recente rispetto ai fianchi del vulcano, il cui look rimanda indietro di miliardi di anni.

La caldera, infatti, appare più brillante come se la sua superficie non fosse stata più di tanto sporcata da polveri e altri detriti e, al suo interno, non appare particolarmente intaccata da crateri da impatto.

I geologi hanno quindi sviluppato un modello di Ina, basandosi anche su vulcani terrestri che potrebbero avere delle affinità con il ‘collega’ lunare, come il Kilauea alle Hawaii; in questo modo sono giunti alla conclusione che la lava di Ina abbia apparentemente ‘ringiovanito’ il vulcano.

La lava, infatti, si sarebbe presentata sotto forma di ‘schiuma magmatica’, una mescolanza gorgogliante di lava e gas, che solidificandosi avrebbe dato luogo ad una superficie porosa, riscontrata appunto all’interno di Ina. La porosità avrebbe quindi favorito la ‘pulizia’ da polveri e detriti, facendo apparire più recente il vulcano.

La data proposta per la formazione di Ina, circa 3 miliardi e mezzo di anni fa, appare quindi coerente con la cronologia dei dintorni del vulcano.

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