Spazio: Hubble indaga su N103B, supernove sotto controllo

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Si trova a circa 160mila anni luce dalla Terra, nella Grande Nube di Magellano, e i resti dello spettacolare ‘fuoco d’artificio’ con cui ha concluso la sua esistenza non sono sfuggiti allo sguardo attento di Hubble: stiamo parlando della supernova SNR 0509-68.7, la cui esplosione ha dato luogo a dei leggiadri filamenti rossastri che, secondo gli studiosi, celerebbero una probabile stella compagna scampata al rovinoso evento finale.

Nota anche con la più semplice sigla N103B, la supernova – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è stata ritratta dallo storico telescopio NASA-ESA, che ha messo al lavoro la sua Wide Field Camera 3 ed ha arricchito il suo album fotografico con un nuovo scatto ‘d’autore’.

I resti di N103B presentano delle peculiarità: rispetto a quelli di altre supernove, non sono disposti secondo una forma sferica ma ellittica, un fenomeno che gli astronomi attribuiscono allo scontro di quanto l’astro ha emesso nell’esplosione con una nube densa di materiale interstellare. La nube, infatti, avrebbe rallentato la velocità di dispersione del materiale sparso dalla supernova.

N103B è stata classificata come Tipo “Ia”, un genere di supernova la cui natura non è ancora del tutto chiara ed è oggetto di dibattito nella comunità scientifica. In base allo stato attuale delle ricerche, infatti, sono state formulate due ipotesi sulle origini delle “Ia”.

Secondo la prima teoria, queste supernove derivano da un sistema binario costituito da nane bianche, che  ad un certo punto della loro storia entrano in collisione, innescando l’esplosione finale.

La seconda ipotesi, invece, propone un sistema binario in cui solo una delle stelle è una nana bianca, che, giunta ad un livello di saturazione per aver troppo ‘banchettato’ con il gas della compagna, esplode.

Per questo scenario, gli studiosi ipotizzano che la seconda stella riesca in qualche modo a sopravvivere al tragico evento, ma sinora le osservazioni non hanno confermato una situazione del genere.

Gli astronomi, quindi, si sono particolarmente concentrati a studiare N103B per cercare tracce di un’eventuale sua compagna sopravvissuta e risolvere il dilemma sulle origini delle “Ia”.

Per N103B un astro candidato come possibile superstite è stato individuato: è una stella che per tipologia, luminosità e distanza dal centro dell’esplosione potrebbe essere stata in coppia con quella esplosa. Tuttavia, per avvalorare questa ipotesi, l’eventuale stella sopravvissuta deve essere sottoposta ad ulteriori indagini, anche dal punto di vista spettroscopico.

L’immagine di Hubble, oltre a N103B, inquadra anche i filamenti di gas e la concentrazione di stelle dell’area periferica dello star cluster NGC 1850.

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