Juno ha volato ancora una volta sopra le misteriose nubi gioviane. La sonda NASA ha effettuato il quinto sorvolo di Giove questa mattina, quando in Italia erano le 10.52 e nel momento di massimo avvicinamento al pianeta (perigiove) la sonda ha raggiunto i 4400 chilometri dalla superficie viaggiando a una velocità pari a 57,8 km/s.
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha riferito che tutti gli otto strumenti tra cui l’italiano JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper), progettato per studiare la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, sono rimasti accesi durante il fly by.
“Quello di stamattina è il quarto sorvolo scientifico della missione e il quinto flyby di Giove – ha commentato Scott Bolton, principal investigator della sonda – ogni volta che ci avviciniamo alle nubi gioviane impariamo qualcosa in più su questo straordinario pianeta”. Il team di Juno è al lavoro sulle analisi dei dati raccolti durante i flyby precedenti per conoscere meglio la struttura, l’atmosfera e le origini del pianeta. Alcune delle recenti scoperte riguardano i campi magnetici e le aurore di Giove, molto più potenti di quanto si pensasse in passato.
Le osservazioni effettuate dalla sonda hanno anche svelato che le fasce e le aree responsabili dell’aspetto delle nubi gioviane, si estendono in profondità all’interno del pianeta. Inoltre, lo studio delle particelle energetiche che contribuiscono alla formazione delle aurore, rivela l’esistenza di un sistema complesso che implica la presenza di materiale proveniente dai vulcani presenti sulla superficie della luna Io. Nei prossimi mesi è attesa la pubblicazione degli articoli scientifici riguardanti i dati raccolti durante il primo sorvolo di Juno, effettuato lo scorso agosto.