Terremoto, il vescovo di Rieti: “nelle case per ritrovare il cuore di tutti”

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Ricostruiamo queste case sulla roccia, e la roccia e’ il contributo di ciascuno, nell’ambito della propria responsabilita’. Quella roccia che ha tre aspetti importanti: quello della gratuita’, che non significa fare le cose a costo zero, ma significa farle lontano da qualsiasi interesse camuffato e da qualsiasi collusione dichiarata“. Così il vescovo di Rieti Domenico Pompili, durante la cerimonia di consegna delle prime 25 Soluzioni Abitative d’Emergenza di Amatrice. “La legalita’ non e’ un lusso per pochi, ma una necessita’ per tutti – ha proseguito Pompili – e vale per tutti, istituzioni e singoli cittadini; il secondo aspetto e’ quello della coesione, che vuol dire non dare spazio in primo luogo agli interessi di parte ma all’insieme. Questo territorio e’ molto frammentato, e puo’ riuscire a risorgere solo se le frazioni non mortificano l’insieme, ma vengono valorizzate dentro questo piu’ ampio contesto. Allora coesione significa fare qualche passo indietro se si perde la visione d’insieme; ultimo aspetto: una virtu’ non molto legata ai nostri tempi iper-veloci. Questa virtu’ e’ la pazienza, che non e’ la rassegnazione, ma e’ la capacita’ di non abbandonare il campo, per svogliatezza, irritazione o per distrazione, perche’ chi fa cosi’ diventa un ostacolo, e fatalmente un peso. Vogliamo allora benedire queste case – ha concluso il vescovo – che come diceva Plinio il Vecchio sono quei luoghi dove si ritrova il cuore. E speriamo che al piu’ presto tutti possano ritrovare il cuore”.

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