Terremoto Centro Italia, imprenditrice: la burocrazia rallenta la ricostruzione

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Noi abbiamo avuto qualcosa come 3 milioni di euro di danni. Nonostante tutto, non ci siamo mai fermati nella produzione e, dopo aver presentato la domanda di aiuto per la ricostruzione, abbiamo iniziato i lavori. Ma adesso stiamo pensando seriamente di fermarli, non ne possiamo più della burocrazia“. E’ lo sfogo, con Labitalia, di Gianfranco Castelli, titolare del Salumificio Sano di Accumoli, danneggiato dal terremoto del 30 ottobre. “Abbiamo avuto dei danni – spiega – a uno dei sistemi di stagionatura. E oggi abbiamo centinaia e centinaia di prosciutti che rischiano di andar buttati proprio perché va obbligatoriamente fatto questo passaggio e non lo possiamo fare perché l’impianto ha subito questi danni. Noi – ribadisce – ci stiamo scontrando con il burocrate di turno che non capisce la situazione di emergenza che si sta vivendo nel nostro territorio“. Per Castelli, “serve uno sforzo perché questi freni della burocrazia, che non dovrebbero esserci in nessuna situazione, rischiano di bloccare la ripartenza del nostro territorio, non solo della nostra azienda“.

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