È stata completata da qualche giorno, presso il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, la prima installazione in una sede universitaria di una stazione satellitare dotata di un sistema innovativo di ricezione e trasmissione. La stazione verrà utilizzata per fornire misure sperimentali nell’ambito del progetto NEFOCAST, coordinato dall’azienda pisana MBI, finanziato dalla Regione Toscana e cofinanziato dal FSC e dal MIUR, che ha l’obiettivo di progettare e implementare un prototipo di piattaforma tecnologica integrata in grado di fare previsioni meteo sfruttando le informazioni fornite da ricevitori satellitari domestici di nuova generazione, detti Smart LNB, realizzati dall’operatore satellitare Eutelsat, che sono a loro volta in grado di “dialogare” con il satellite trasmettendo segnali ad alta frequenza.
“Ciascun terminale Smart LNB – spiega il professor Filippo Giannetti, del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo pisano – è in grado di misurare in tempo reale il livello di potenza di segnale ricevuto dal satellite e di trasmettere tale informazione, attraverso lo stesso satellite, al teleporto di Eutelsat, situato a Rambouillet, presso Parigi, che provvede a raccogliere i dati misurati da tutti gli Smart LNB attivi entro l’area coperta dal segnale del satellite. Un apposito centro di elaborazione dati sviluppato da MBI in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, provvederà infine ad elaborare tutte le misure e a trasformarle in preziose ed attendibili previsioni meteo che saranno rese disponibili sui nostri smartphone tramite un’apposita applicazione sviluppata da Pro.Ge.Com S.r.l. Infatti, rilevando i dati del satellite disponiamo di due informazioni essenziali: il livello di potenza in condizioni di assenza di pioggia e la potenza del segnale effettivamente ricevuta, potendo così determinare se c’è stata un’attenuazione di segnale, che alle frequenze usate dai terminali Smart LNB è dovuta prevalentemente alle precipitazioni meteorologiche. Questi dati saranno poi integrati a cura del CNR e del consorzio CNIT con quelli derivanti da altri sistemi di misura, ad esempio pluviometri e radar meteorologici, per migliorare ulteriormente l’accuratezza delle misure”.
Il sistema di rilevazione meteo installato sul tetto del dipartimento di Ingegneria dell’informazione permetterà quindi, tramite un innovativo algoritmo di calcolo messo a punto dal gruppo di ricerca del professor Giannetti, di stimare l’intensità della pioggia a partire da una misura del livello del segnale ricevuto dal satellite. “È quindi possibile avere una mappa in tempo reale dei campi di precipitazione – conclude Giannetti – che sarà tanto più accurata quanto più alto sarà il numero di terminali Smart LNB installati. Nei prossimi anni si prevede che il numero di terminali Smart LNB crescerà, rimpiazzando progressivamente gli impianti di ricezione satellitare ora in uso nella maggior parte delle abitazioni. Pertanto, sarà possibile in breve tempo avere una mappa dettagliatissima dello stato delle precipitazioni a livello globale”.
Oltre a MBI S.r.l. e al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, il progetto vede coinvolti il CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), l’Istituto di Biometeorologia del CNR (Firenze), e l’azienda Pro.Ge.Com S.r.l. (Carrara). NEFOCAST ha inoltre ricevuto il sostegno di EUTELSAT (uno dei tre maggiori operatori satellitari al mondo) e di METEO FRANCE (il servizio nazionale meteorologico francese, tra i più importanti a livello internazionale).