Uso del botulino per i dentisti, Aio: plauso per la determina dell’Aifa

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Il ‘sì’ dell’Agenzia italiana del farmaco alla utilizzo e alla prescrizione della tossina botulinica da parte dei dentisti è “un’importante conferma per la professione”. L’Associazione italiana odontoiatri (Aio) plaude alla determina dell’Aifa (datata 20 febbraio) che estende l’utilizzo dei farmaci Botox e Dysport all’odontoiatra. La determina rivede la definizione del regime di fornitura e dei prescrittori per i medicinali per uso umano a base del principio attivo neurotossina di ‘Clostridium Botulinum’ di tipo A utilizzati a scopo terapeutico.
Di fatto, scrive l’Aio in una nota, la decisione “sancisce ufficialmente che l’odontoiatra è il ‘medico del sorriso’ e non solo dei denti”. All’intervento Aifa hanno contribuito le richieste dell’Associazione italiana di medicina estetica odontoiatrica (Simeo) e di Perioral and Oral Integrated Esthetics Scientific International Society (Poiesis) che avevano chiesto al ministero della Salute l’inclusione degli odontoiatri tra gli specialisti autorizzati a prescrivere e somministrare la tossina. Con un’argomentazione puramente terapeutica.
“Tra le indicazioni riconosciute da Aifa ed anche dalla European Medicines Agency – scrivono le due società scientifiche – per i medicinali a base di neurotossina Clostridium Botulinum A c’è il trattamento dello spasmo emifacciale e delle distonie focali associate ‘che rientrano con tutta evidenza nelle competenze riconosciute dalla legge per l’odontoiatra. Odontoiatra che, a livello internazionale, utilizza sempre più la neurotossina nella terapia di patologie oro-facciali e dei denti, in condizioni non infrequenti d’ipertonia della muscolatura masticatoria e patologie dell’articolazione temporo-mandibolare'”.
L’Agenzia del farmaco, sottolinea il presidente Aio Fausto Fiorile, “riconosce il ruolo dell’Odontoiatra come ‘medico’ mettendo la parola fine a una diatriba durata anni e innescata nel settembre 2014 da una presa di posizione del ministero della Salute, a sua volta supportato dal Consiglio superiore di Sanità, che precludeva interventi di medicina estetica agli odontoiatri”.
“Quel parere era contrario alla legge istitutiva 409 del 1985 istitutiva della professione di odontoiatra, dove si parla esplicitamente di diagnosi e terapia non solo dei denti e della bocca, ma anche delle mascelle e dei relativi tessuti. Oggi si dimostra, allo stato dei fatti e con supporti internazionali, che l’odontoiatra, nel proprio distretto di competenza è un medico che deve poter curare il proprio paziente a 360° potendo disporre di tutti i presidi di cui ha bisogno”, conclude Fiorile. (AdnKronos)

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