“Rivendichiamo il nostro sacrosanto diritto di poterci approvvigionare in materia prima frumento sulla base delle nostre esigenze quanti qualitative. Non è certamente la propaganda della Coldiretti che ci potrà imporre le materie prime da utilizzare per la produzione di farine di frumento tenero”. Cosi Ivano Vacondio, Presidente Italmopa – l’Associazione aderente a Confindustria e a Federalimentare che rappresenta l’Industria molitoria italiana in risposta al comunicato stampa Coldiretti “Made in Italy Coldiretti : il trucco Italmopa non inganna i consumatori”
“Da sempre” continua Ivano Vacondio “i molini italiani hanno selezionato, sapientemente miscelato e trasformato in farine le varietà più preziose di frumento tenero, quale che sia la loro origine e in funzione delle loro caratteristiche. Questa straordinaria capacità, unitamente alla nostra passione e alle nostre competenze di mugnai, è l’ingrediente principale per continuare a garantire l’eccellenza delle farine italiane, frutto di una secolare tradizione, riconosciuta nel mondo intero e patrimonio nel comparto agroalimentare nazionale”.
“Le importazioni di frumento tenero, in un paese quale l’Italia che ne produce 3 Milioni di tonnellate rispetto ad un fabbisogno di circa 5,5 milioni di tonnellate, sono semplicemente indispensabili. E ribadiamo che tali importazioni, cosi come testimoniato dalle analisi effettuate dal CREA per conto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, sono mediamente di qualità superiore alla produzione nazionale e non presentano criticità dal punto di vista sanitario essendo oggetto di controlli severi, accurati e costanti da parte sia delle competenti Autorità pubbliche di vigilanza, sia delle stesse Aziende molitorie utilizzatrici. Questi sono dati ufficiali e inconfutabili a fronte dell’evidente disinformazione portata avanti da Coldiretti”.
“Invitiamo pertanto la Confederazione” conclude il Presidente Italmopa ”ad astenersi da attacchi ingiustificabili che possono suscitare inutili allarmismi e provocare un grave danno economico non solo all’Industria molitoria ma a tutta la filiera nazionale del frumento, ivi compresi agli stessi produttori agricoli per i quali l’Industria molitoria nazionale risulta essere, nel mondo intero, l’unico acquirente”.