Vino, Coldiretti: “Necessario accelerare la definizione dei decreti applicati del Testo Unico”

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E’ necessario accelerare la definizione dei decreti applicati del Testo Unico attraverso i quali i produttori potranno beneficiare concretamente delle semplificazioni introdotte e che andrebbero definiti prima della prossima vendemmia. E’ quanto ha chiesto la Coldiretti in occasione dell’audizione della Commissione Agricoltura della Camera sullo stato di attuazione del Testo Unico del vino e con particolare riferimento alla attuazione del registro telematico del settore vitivinicolo per il quale è stata sottolineata l’opportunità per il Ministero delle Politiche Agricole di prorogare il periodo di accompagnamento che termina il 30 aprile prossimo al fine di assicurare il corretto funzionamento e la messa a regime dei servizi connessi che consentiranno di eliminare le comunicazioni verso la pubblica amministrazione e le strutture di controllo. Lo slittamento consentirà inoltre ai produttori e operatori di avere maggior tempo a disposizione per familiarizzare con il nuovo strumento e i nuovi meccanismi, ridurre gli errori e operare in serenità mentre in riferimento al Testo Unico la Coldiretti ha chiesto di dare priorità assoluta a tre aspetti.

  • La modifica delle norme sullo schedario viticolo, per recepire il principio della non duplicazione inutile dei controlli con l’obiettivo di limitare gli effetti negativi del periodico “refresh”, assicurando la certezza dei dati inseriti specie ai fini del calcolo delle rese massime per le produzioni a Do/Ig e per dare certezza ai fini del nuovo registro telematico.
  • La modifica dei decreti sulla certificazione e controllo dei vini a Do/Ig per recepire l’analisi dei rischio, la non duplicazione delle analisi chimico fisiche, la unicità del soggetto controllore, con l’obiettivo di fare meno controlli, ma più efficaci e mirati e in questo modo ridurre i costi a carico dei produttori.
  • La revisione del decreto sui contrassegni (fascette) per superare la situazione di monopoli in capo al Poligrafico dello stato senza però perdere di vista l’esigenza primaria di garanzia e tutela dei consumatori e produttori e definire le modalità per l’impiego di altri meccanismi di tracciabilità alternativi, come codici alfanumerici o altri sistemi informatici (QR-CODE ecc.) per i vini a IGT e a DOC che non utilizzano il contrassegno.
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