Ambiente, Usa: morta la quercia più vecchia, aveva 600 anni

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Gli abitanti di Bernards, nel New Jersey (Usa), perdono il loro “the big oak”, che per 600 anni aveva vegliato sul cimitero della locale chiesa presbiteriana. Era considerato l’albero piu’ vecchio degli Stati Uniti e leggenda vuole che il presidente George Washington e il marchese La Fayette fecero un picnic all’ombra della maestosa chioma. Negli ultimi due anni non ha piu’ messo foglie e ha mostrato segni di cedimento, finche’ la siccita’ della scorsa estate lo ha lentamente ucciso. L’opera di rimozione, iniziata ieri sotto gli occhi dei cittadini e di numerosi curiosi giunti anche dalla vicina New York, dovrebbe concludersi domani. L’albero, alto 30 metri e 48 centimetri, con una circonferenza di 5,48 metri e con rami lunghi fino a oltre 4 metri e mezzo, era considerato un punto di riferimento per la comunita’ locale.

Un ruolo quello di un monumento naturale che si riflette anche a Roma: basti pensare alla passione con cui i cittadini della capitale seguono le sfortunate vicende dell’alberone, al Tuscolano, e della quercia, nell’omonima piazza vicina a Campo de’ fiori; entrambi rimpiazzati negli ultimi anni dopo una maldestra assenza di potatura e manutenzione. E a Pescara, dove e’ in corso una sorta di guerra sugli alberi con tanto di coordinamento ‘Salviamo gli alberi’ in contenzioso col Comune. Tanta passione, e qualche vuoto normativo con sanzioni e tutele a macchia di leopardo lungo la penisola. L’Italia, da Nord a Sud, e’ ricca di alberi monumentali, alle cronache di questi giorni gli ulivi secolari nell’area del cantiere del gasdotto Tap a Melendugno. Ma la schiera di “patriarchi del paesaggio” annovera anche il castagno dei cento cavalli, nel Parco dell’Etna, sotto il quale la leggenda vuole vi trovarono riparo da un temporale una misteriosa regina e cento cavalieri con i loro destrieri; c’e’ l’albero dei Tulipani, nel Parco Besana, in Lombardia, il piu’ alto con i suoi 52 metri; in Sardegna c’e’ l’olivastro piu’ vecchio d’Italia con una circonferenza di 11,8 metri.

Il primo e unico censimento nazionale di questo patrimonio di biodiversita’, fatto dal Corpo Forestale dello Stato, risale al lontano 1982 e ne contava 1.255 esemplari di “grande interesse ambientale e culturale” e 150 di “eccezionale valore storico o monumentale“. Da allora la maggior parte delle regioni ha emanato norme di tutela e fatto censimenti. Ma manca ancora un censimento nazionale, l’albo dei big insomma, tra platani, tassi e cipressi. C’e’ pero’ una “festa degli alberi nelle scuole” istituita dai ministeri delle Politiche agricole e dell’Istruzione il 4 ottobre.

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