Astronomia: M33 in posa per Gaia nella galassia del Triangolo

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Mentre è impegnata nel censimento senza precedenti delle stelle della Via Lattea, Gaia, espande i suoi orizzonti guardando al di là della nostra galassia. La sonda ESA, ha realizzato un’immagine di M33, conosciuta anche come la Galassia del Triangolo, distante circa 3 milioni di anni luce dalla Terra.
La foto rappresenta un esempio del grande potenziale della missione, lanciata nel dicembre 2013, in grado di analizzare e caratterizzare le stelle delle galassie vicine, all’interno di un vero e proprio database. L’immagine della porzione di cielo in cui si trova M33 è basata su 26 scansioni, eseguite tra il 7 e il 9 dicembre 2016 e mostra tutti i punti in cui Gaia ha rilevato una o più sorgenti.
Le rilevazioni della sonda – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – fanno riferimento a circa 40.000 stelle, tra le più brillanti della galassia, solo una piccola frazione della popolazione totale di M33, che ammonta a circa 40 miliardi. L’elevata densità stellare di questa regione consente a Gaia di individuare solo una piccola parte delle stelle presenti mentre esegue la scansione di questa parte di cielo.
I campi stellari molto densi, come le galassie esterne, sono particolarmente impegnativi per Gaia. Le unità per l’elaborazione dei dati a bordo della sonda sono potenti, ma hanno un limite  di oggetti osservabili al secondo, per evitare la saturazione del computer. In futuro, Gaia studierà queste regioni in molte altre occasioni e con diverse configurazioni di scansione, registrando più oggetti.

La nursery stellare NGC 604 vista da Hubble. Credit: ESA/Hubble & NASA
La nursery stellare NGC 604 vista da Hubble. Credit: ESA/Hubble & NASA

M33 ospita anche una nota nursery stellare, NGC 604, che conta una densità di circa un milione di stelle per grado quadrato, ed è per questo motivo molto difficile da osservare. Il team di Gaia ha messo a confronto le immagini di NGC 604 realizzate  dalla sonda con quelle del telescopio spaziale Hubble. Gaia ha rilevato circa 150 singole stelle nella regione che si estende per circa 0,55 minuti d’arco quadrati di cielo. Questo numero è impressionante, se si considera che il campo di osservazione è circa 2000 volte più piccolo dell’area coperta dalla Luna piena.
Il risultato ottenuto dalla sonda è ancor più di rilievo, visto che le stelle osservate da Gaia sono state individuate grazie al sistema di calcolo di bordo durante la scansione sulla regione, mentre quelle rilevate in immagini astronomiche, come quelle di Hubble, sono il risultato di osservazioni appositamente  dedicate, ottenute indicando aree specifiche di cielo, che vengono poi analizzate dagli scienziati. Questi dati di elevata qualità verranno utilizzati per ottenere maggiori informazioni sulla natura di questi oggetti intergalattici e andranno a far parte del già nutrito database di Gaia.

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