Immaginate di dovervi orientare in un’intricata foresta composta da migliaia e migliaia di alberi: il modo migliore per capire la direzione da prendere sarebbe costruire una mappa dettagliata di tutto il bosco.
Ma se uscire dalla foresta è impossibile, allora riprodurla su una cartina è molto più difficile: questa è la condizione in cui si trovano gli astronomi che cercano di tracciare i confini della nostra dimora galattica.
Un team di ricercatori dell’Università dell’Arizona è riuscito ad aggirare l’ostacolo – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – considerando come punti di riferimento gli ‘alberi’ che circondano la Via Lattea: ovvero gli spettri emessi dalle galassie vicine, catturati dal telescopio di 2.5 metri dello Sloan Digital Sky Survey.
I risultati, pubblicati su Nature Astronomy, hanno permesso di individuare per la prima volta l’alone galattico attorno alla Via Lattea.
Si tratta di una regione di spazio composta principalmente da stelle rade, ammassi globulari, gas e probabilmente materia oscura: la sua esistenza era da tempo stata ipotizzata in base a quanto sappiamo delle altre galassie a spirale, ma l’alone non era mai stato osservato direttamente.
“Abbiamo determinato la sua presenza – spiega Dennis Zaritsky, leader dello studio – a partire da una simulazione dinamica delle galassie. Abbiamo combinato un grandissimo numero di spettri, coprendo così una vasta porzione di spazio attorno alla Via Lattea. È stato come scrutare attraverso un velo: in qualunque direzione guardassimo, abbiamo trovato idrogeno diffuso.”
Gli spettri analizzati da Zaritsky sono per l’esattezza 732.225 – una vera e propria ‘selva’ di dati a partire dai quali è stato possibile costruire la mappa dei confini della nostra ‘foresta’ galattica.
E così gli astronomi sono riusciti finalmente a dare un’occhiata all’alone che circonda la Via Lattea, e al suo ingrediente principale: l’idrogeno, appunto.
Ma a differenza del gas che troviamo qui sulla Terra, dove le molecole di idrogeno si presentano come due atomi legati tra loro, nello spazio l’idrogeno esiste sotto forma di singoli atomi.
Questi atomi di idrogeno galattico possono avere carica positiva, negativa oppure neutra. Il nuovo studio su Nature è riuscito a rilevare anche l’idrogeno neutro – il più difficile da individuare – che insieme all’idrogeno positivamente carico forma il misterioso alone galattico attorno alla nostra Via Lattea.