“Calendimaggio” e Sagra dei Vertuti, le antiche usanze rivivono a Paganico Sabino

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Un rito arcaico e affascinante che resiste fiero al trascorrere del tempo. E’ il “Calendimaggio” di Paganico Sabino, una festa tipica della tradizione contadina che è ancora fortemente radicata nel borgo, fra i più antichi della Valle del Turano. L’appuntamento torna puntuale lunedì 1° maggio insieme alla “Sagra dei Vertuti”, una zuppa di legumi e cereali tipica della stagione primaverile. E in effetti è proprio il ritorno alla vita dopo il rigido inverno a rappresentare l’allegoria del “Kalènnemàju”: alle 11.30, rigorosamente digiuni, gli abitanti del posto immergeranno tre ghiere di noci in un bicchiere colmo di vino pronunciando “San Félìppu e Jàku, faccio a Kalènnemàju, se mòro affonno, se nò ritorno”; se le noci resteranno a galla, quella in arrivo sarà un’ottima stagione per il raccolto!

Quale modo migliore, insomma, per salutare l’arrivo della primavera? La festa si sposterà poi a tavola con la 27esima edizione della “Sagra dei Vertuti”, una zuppa di legumi e cereali (fagioli, ceci, fave, grano, granturco) aromatizzata con foglioline di timo selvatico e condita con l’olio d’oliva della Sabina, da gustare insieme a maccheroni al pomodoro, salsicce, bruschette e a un buon bicchiere di vino nel centro diurno con posti coperti da capienti tensostrutture.

Ad accogliere i turisti a Paganico Sabino sarà insomma un irresistibile mix di tradizioni, storie, leggende e prelibatezze locali: sarà possibile ammirare la mostra “Sulla via della canapa”, visitare le esposizioni permanenti “Attrezzi della civiltà contadina” e “Arredi sacri”, curiosare fra gli stand dei prodotti tipici che riempiranno il centro storico e assistere agli spettacoli musicali dal vivo.

A disposizione dei visitatori ci sarà anche un servizio gratuito di bus-navetta per raggiungere la sagra dopo aver parcheggiato lungo la via che conduce al paese, un borgo dal fascino magico che sorge sulle sponde del Lago del Turano. L’aspetto di Paganico Sabino è quello di un “castrum” medioevale, con l’ingresso segnato da due porte che conducono tramite strettissime viuzze nel centro storico dominato dalla chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione, mentre meritano una visita anche la parrocchiale San Nicola e la chiesa di San Giovanni Battista. Nel territorio di Paganico Sabino sorge inoltre la suggestiva “Pietra Scritta”, monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C. Tra la Riserva Naturale Monte Cervia e il Monte Navegna, il borgo è circondato da boschi di querce, castagneti secolari e faggeti che lasciano spazio ad ampie praterie: un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, che in primavera si veste dei suoi colori più sgargianti.

Info

Data – 1 maggio

Luogo – Paganico Sabino RI

info – 3408505381

www.fuoriporta.org

info@fuoriporta.org

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