Prevenzione del carcinoma mammario: tutte le donne sono ormai consapevoli ed informate? Pare proprio di no. Malgrado i casi registrati nel 2016 siano in aumento rispetto al 2015 (+2.000 casi), l’osservatorio nazionale sugli screening evidenzia un’adesione solo del 55% delle donne invitate. La percentuale scende al 36% se guardiamo i dati del sud. Il divario riguarda anche il numero di inviti, infatti al Sud l’attivazione dei programmi è molto più recente. Inoltre, mentre al nord e al centro l’adesione è in lieve crescita, al Sud si registra una costante flessione. Eppure il tumore al seno è la più frequente neoplasia della donna: in Italia colpisce circa 45-50 mila persone ogni anno pari a un terzo di tutti i tumori che insorgono nell’universo femminile. Ogni donna ha un rischio di circa l’11% di incorrere in un tumore al seno prima degli 85 anni e del 3 per cento di morire per questa causa.
Mentre attualmente non c’è ancora una reale prevenzione primaria per il carcinoma della mammella, è possibile invece una diagnosi precoce, con l’autopalpazione, con la visita, con la mammografia o con l’ecografia. Ma a che età iniziare i controlli? Quali controlli effettuare in caso di protesi mammarie? Quale esame è più efficace? Esiste un’ereditarietà e cosa devo fare nel caso ci siano già casi in famiglia?
Se ne parlerà con Adolfo D’Errico Gallipoli, Presidente Lilt Napoli, Riccardo Masetti, Presidente Susan G. Komen Italia e Direttore della Chirurgia Senologica del Policlinico Gemelli di Roma, Renato Thomas, Responsabile Senologia della Mediterranea.
L’incontro, che si terrà il prossimo 12 aprile 2017 alle ore 17.00, presso la sala conferenze “G. Zannini” della Clinica Mediterranea, sarà moderato da Salvatore Panico, Professore Associato di Medicina Interna Università Federico II, Professor of Social and Preventive Medicine New York State University at Buffalo.
L’AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica che Raggruppa tutte le componenti dell’Oncologia Medica italiana e che pubblica le linee guida per le patologie oncologiche e ne cura l’aggiornamento, in tema di prevenzione del carcinoma mammario spiega chiaramente quali esami sono più utili e quando farli. Prevenire è importante, ma lo è ancora di più farlo seguendo le più recenti indicazioni della società scientifica. Fare esami eccessivi o sbagliati, rappresenta un rischio per la propria salute e per la sostenibilità per il servizio sanitario.
“Bisogna continuare a parlare di prevenzione del carcinoma mammario – afferma Celeste Condorelli, Amministratore Delegato Clinica Mediterranea – sono molte le iniziative di sensibilizzazione, ma ad oggi si stimano circa 30.000 donne con tumore al seno metastatico, cioè al IV stadio, e guardando il bicchiere mezzo vuoto, sono 12.000 le donne che ogni anno muoiono di tumore al seno. Bisogna continuare ad informare le donne e lavorare affinchè anche al Sud funzioni correttamente un percorso diagnostico terapeutico che garantisca alle pazienti di essere curate in centri che trattano un elevato numero di casi”.