Il governo colombiano ha dichiarato l’emergenza economica, sociale ed ambientale nella città meridionale di Mocoa, al fine di ottimizzare il soccorso e la ricostruzione dopo l’alluvione che ha provocato 273 morti e 262 feriti, 68 dei quali in modo grave. Lo ha confermato il presidente Juan Manuel Santos al termine di un consiglio dei ministri, dove ha anche nominato il ministro della Difesa Luis Carlos Villegas, responsabile della ricostruzione. La valanga che ha travolto il capoluogo del dipartimento di Putumay ha spazzato 17 dei 40 distretti e coinvolto circa 45,000 persone. “E’ stato deciso di iniziare la costruzione di un acquedotto e di un ospedale e l’Unità nazionale di gestione del rischio di catastrofe si è vista attribuire un fondo i 40 miliardi di pesos per l’assistenza umanitaria“, ha detto Santos, che per la terza volta consecutiva si è recato nella città del sud del paese e ha trascorso la notte nella base militare di Villagarzon. Manifestazioni di solidarietà sono arrivate da tutto il mondo e il presidente colombiano ha confermato di aver ricevuto una chiamata dal suo omologo statunitense, Donald Trump, che ha “espresso solidarietà e sostegno“.
Colombia, valanga di fango: dichiarato lo stato di emergenza a Mocoa
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