La filiera italiana del biogas in agricoltura valorizza ogni anno 20 milioni di tonnellate di sottoprodotti e reflui zootecnici trasformandoli in energia elettrica rinnovabile, coprendo il fabbisogno di 6 milioni di persone. I dati arrivano dal Cib, Consorzio italiano biogas, secondo cui nel suo complesso, il settore, che conta oltre 1500 impianti sul territorio nazionale, produce ogni anno 9.37 TWh di energia elettrica.
Con un nuovo decreto, atteso in Italia entro l’estate, si potrà inoltre dare impulso alla produzione di biometano per un potenziale di circa 8,5 miliardi di metri cubi al 2030, una cifra che corrisponde al 15% del fabbisogno italiano annuo di gas naturale. Questi numeri sono valsi al biogas italiano in agricoltura e al Cib, che ne rappresenta la filiera, il titolo di “campioni dell’economia circolare”.
I migliori esempi di circular economy sono stati, infatti, presentati oggi a Bruxelles in occasione di un’iniziativa promossa da Legambiente a conclusione del tour 2017 del Treno Verde in collaborazione con Ferrovie dello Stato. Nel corso dell’evento, che ha visto la partecipazione di Jyrki Katainen, vicepresidente Commissione Ue, Simona Bonafè, eurodeputata relatrice del Pacchetto sull’Economia Circolare e Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente, è intervenuto Piero Gattoni, presidente del Cib.
I partecipanti alla campagna itinerante hanno colto l’occasione per chiedere una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni ed economia, sfruttando l’occasione offerta dal nuovo Pacchetto europeo sull’economia circolare.
Il Consorzio italiano biogas, in particolare, ha sottolineato l’importanza del Biogasdoneright (“Biogas Fatto Bene”) non solo per il contributo alla sostenibilità e alla decarbonizzazione dell’economia, ma anche per i benefici aggiuntivi apportati all’agricoltura. Secondo Piero Gattoni, presidente del Cib, “l’Italia può recitare un’importante ruolo di avanguardia e di guida per quei paesi in cui le bioenergie sono ancora in una fase primordiale di sviluppo. Il biometano offre molto di più dei vantaggi di un biocarburante avanzato”.
“Le imprese agricole, integrando questo tipo di impianti secondo i principi del Biogasdoneright, incrementano rotazioni colturali e biodiversità, trasformano sottoprodotti e reflui zootecnici da scarto a risorsa, riducono sprechi d’acqua e restituiscono sostanza organica al suolo attraverso il digestato. Produrre biogas e biometano secondo tali principi è oltretutto carbon negative” conclude Gattoni. (AdnKronos)