Era il 26 aprile del 1967 quando il San Marco B partiva alla volta dello spazio diventando il primo satellite italiano a prendere il volo dalla base di Malindi, in Kenya. Sono passati 50 anni da quel giorno e la facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università “La Sapienza” ha celebrato la ricorrenza ospitando l’evento “L’Italia dal progetto San Marco alla Space Economy“.
Completata nel 1967, la base di Malindi – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è stata la prima al mondo a dotarsi di una piattaforma oceanica ed è stata realizzata in soli due anni da un gruppo di docenti universitari e ufficiali dell’Aeronautica. La giornata si è articolata in due sessioni: la prima dedicata alla celebrazione del lancio, e la seconda centrata sulla Space Economy con particolare attenzione al ruolo che l’Italia ha in questo settore.
Nel dettaglio, si sono valutati i progressi che il mondo scientifico e industriale nazionale ha compiuto in mezzo secolo, dalle origini fino ad arrivare alle recenti attività nel settore lanciatori, veicoli di rientro e applicazioni satellitari. All’evento hanno preso parte diverse personalità del mondo accademico istituzionale e industriale e in rappresentanza dell’ASI il presidente Roberto Battiston: “Se oggi possiamo parlare di spazio italiano è grazie a pionieri come Luigi Broglio e dalle lungimiranti scelte politiche fatte nei decenni”.
I lavori sono stati aperti dal saluto del rettore Eugenio Gaudio e da un’introduzione curata da Marcello Onofri, direttore del Centro di Ricerca Aerospaziale della Sapienza. La prima sessione ha visto la partecipazione di testimoni dell’epoca, con la proiezione di filmati e immagini che hanno mostrato i luoghi e le persone legate a quell’esperienza.
La sessione sulla Space Economy ha visto protagonisti gli AD delle maggiori aziende del comparto aerospaziale che hanno illustrato i progetti cui l’Italia partecipa. “La nostra sfida – ha detto Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio – è traghettare il nostro settore verso l’economia moderna, rendere lo spazio sempre più accessibile, con costi competitivi e con tecnologie affidabili”.