Le 7 catastrofi che potrebbero ucciderci: ecco cosa accadrebbe se un asteroide impattasse con la Terra

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Quali sono le conseguenze più catastrofiche provocate dall’impatto di un asteroide con la Terra? Uno studio pubblicato su Geophysical research letters ha provato a dare una risposta a questa domanda.
Un team di scienziati ha realizzato delle simulazioni utilizzando un set di 50mila asteroidi virtuali – da 15 a 400 metri di diametro –  che impattando con la Terra potrebbero portare a sette diversi eventi catastrofici: detriti volanti, temperature elevatissime, tsunami, raffiche di vento, onde d’urto, terremoti distruttivi e craterizzazione.

Le informazioni ottenute da questi modelli – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – hanno reso noto che gli impatti mortali da asteroidi sono a zero e il numero dei feriti è basso rispetto alla popolazione del pianeta.

La Terra, si legge nello studio, viene colpita da un asteroide del diametro di circa 60 metri solo una volta ogni 1500 anni, mentre uno di 400 metri potrebbe colpirci ogni 10000 anni circa.
Si tratta del primo studio che considera tutti e sette gli effetti d’impatto generati da asteroidi pericolosi – spiega Clemens Rumpf, dell’Università di Southampton –  e che stima, in termini di perdite umane, quali potrebbero essere i più gravi”.
Le simulazioni hanno evidenziato che gli oggetti di almeno 18 metri di diametro sono da considerarsi tra i più pericolosi, poiché quelli più piccoli si disintegrano nell’atmosfera prima di toccare la superficie e il loro passaggio è più frequenti di quello di oggetti più massicci. Questo tipo di asteroide, nella sua corsa verso la Terra, da vita ai cosiddetti bolidi o fireballs, fenomeni meteoritici estremamente brillanti.
Un altro dato che emerge dalla ricerca, riguarda le raffiche di vento e le onde d’urto che causerebbero il maggior numero di danni e vittime, circa il 60%. Studi di questo genere sono di fondamentale importanza per la comunità scientifica che si occupa del monitoraggio di questi corpi celesti, dato che la ricerca individua quali conseguenze da impatto sono dominanti e quali le meno gravi, ma soprattutto suggerisce dove e come allocare le risorse economiche per proteggerci.

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