Missione cinese Chang’e 4: la Svezia torna sulla Luna

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Esaminare l’interazione del vento solare con la superficie lunare: questo è il compito di ASAN – Advanced Small Analyzer for Neutrals, strumento realizzato dallo Swedish Insitute of Space Physics, che sarà protagonista della missione lunare Chang’e 4 dell’Agenzia Spaziale Cinese (CNSA), costituita da un orbiter, un lander e un rover. Lo strumento – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – segna dunque il ritorno degli svedesi sulla Luna, dopo le famose fotocamere Hasselblad utilizzate durante le missioni Apollo.

Prevista per la fine del 2018, la missione – secondo i programmi della Chinese Academy of Science – porterà il primo lander sul lato oscuro della Luna, dove studierà l’ambiente circostante per almeno tre mesi. Montato sul rover, ASAM effettuerà le misurazioni ad una distanza di soli 60 cm dalla superficie. 

Se durante le prime fasi della corsa alla Luna i protagonisti indiscussi sono stati l’America e l’ex Unione Sovietica, oggi è l’Oriente ad avanzare sempre più nell’esplorazione del nostro satellite.

Le missioni cinesi senza pilota dirette sulla Luna sono iniziate nel 2007, con il lancio con il lancio del satellite circumlunare Chang’e 1, rimasto in orbita attorno alla Luna fino al 2009. Una seconda sonda di tipo orbitale, Chang’e 2, è stata lanciata nel 2010 e ha fornito una mappa lunare più dettagliata rispetto alla precedente.

Nel 2013 è partita Chang’e 3, il cui rover Yutu è stata la prima navicella cinese a toccare il suolo lunare. Conosciuto come ‘Coniglio di Giada’, Yutu ha realizzato una serie di affascinanti ritratti del nostro satellite. Prossima missione lunare dell’Agenzia spaziale cinese (CNSA), vedrà il lancio della sonda Chang’e-5 previsto a fine 2017.

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