Andare a pesca sulla luna ghiacciata di Giove? Il ‘bottino’ non è assicurato ma una nuova serie di prototipi robotici potrebbe aiutare nell’impresa.
Dal 2015, il Jet Propulsion Laboratory della NASA, a Pasadena, California, ha dato il via allo sviluppo di nuove tecnologie destinate a future missioni sulle lune ghiacciate, per esplorare mondi oceanici alla ricerca di potenziali forme di vita.
I prototipi – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – includono una sonda in grado prelevare campioni scavando in profondità sotto la superficie, progettata in modo da riuscire a trattenere la sua energia senza congelarsi, grazie alla presenza di plutonio al suo interno; bracci robotici estendibili fino a 10 metri e – per obiettivi ancora più distanti – il “projectile launcher”, un sistema in grado di lanciare meccanismi di campionamento o arpioni da ghiaccio fino a 50 metri di distanza.
Il nuovo ‘tris’ tecnologico è stato sviluppato come parte dell’Ocean Worlds Mobility and Sensing study, un progetto di ricerca finanziato dallo Space Technology Mission Directorate della NASA a Washington. Ogni prototipo ha lo scopo di prelevare dei campioni dalla superficie – o al di sotto – di Europa, Ecelado e Titano, per provare l’esistenza di tracce di vita sulle lune ghiacciate.
I sistemi robotizzati si troveranno ad affrontare temperature molto rigide – centinaia di gradi sotto lo zero – e superfici colpite da costanti radiazioni, come nel caso di Europa.
Gli esperimenti condotti con ognuno di questi prototipi sono ancora agli inizi. Grazie allo studio sui mondi oceanici, i ricercatori potranno valutare se queste nuove tecnologie potranno essere ulteriormente perfezionate per poi essere utilizzate in future missioni spaziali.