Pasqua è ormai alle porte e, con la più importante festività cristiana, arrivano anche i consueti riti, più o meno legati al significato religioso della ricorrenza. E anche il Friuli Venezia Giulia presenta manifestazioni e tradizioni che si tramandano in alcuni casi da secoli. Non può mancare la Via Crucis. Quella di più antica data è a Erto e Casso, dove dal XVII il Venerdì Santo si tiene il tradizionale percorso di Gesù con la croce tra le case in pietra dell’antico borgo. Via Crucis anche a Vinaio di Lauco, in Carnia, nello splendido scenario della forra del Vinadia, mentre a Ciconicco di Fagagna si tiene la sacra rappresentazione in un anfiteatro naturale. Di origine celtica e medioevale sono altre manifestazioni che si svolgono nel periodo pasquale. A Forni Avoltri si tiene il lancio delle ”Cidulos”, rotelle infuocate, nella notte tra PASQUA e Lunedì dell’Angelo, a Cividale c’è l’antico ”gioco del truc” con le uova colorate nei giorni di Pasqua e Pasquetta, mentre a Travesio, nel pordenonese, si svolge la Sagra delle rane con la tradizionale corsa delle rane. Immancabili anche le specialità gastronomiche legate alla Pasqua e in questo senso i dolci tipici triestini la fanno da padrone. La putiza, infarcita di frutta secca e candita, è forse la specialità più conosciuta ma ci sono anche la titola, una treccia che avvolge un uovo in una delle estremità, e la pinza, sorta di pane dolce che però viene spesso accompagnato anche da cibi salati, in particolare il prosciutto con il rafano (o kren, per dirlo alla triestina), e che la tradizione associa alla spugna dalla quale bevve Gesù sulla croce.