Rifiuti, settore strategico dell’economia circolare

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Da scarto a risorsa. E’ così che il settore dei rifiuti entra di diritto nell’economia circolare. Ed è proprio su questo che giuristi, docenti di diritto e imprese del settore ambientale si sono confrontati nei due giorni dell’VIII Conferenza di Diritto dell’energia, promossa dal Gse e dall’università di Roma Tre, in collaborazione con Utilitalia e dedicata quest’anno alla complessa filiera industriale dei rifiuti.
Il pacchetto europeo per la Circular Economy, la diffusione della raccolta differenziata, la consapevolezza e i comportamenti dei cittadini, hanno modificato in modo radicale, negli ultimi anni, il settore dei “rifiuti”. Quanto prima veniva considerato un semplice scarto è oggi materia di riciclo, riuso, produzione di materie prime e attivazione di processi di mercato, di occupazione e di economie. Una complessità che necessita quindi adeguamenti normativi e di regolazione.
“Alla Conferenza hanno preso parte più di 200 persone, delle quali oltre la metà sono studenti”, afferma il presidente del Gse, Francesco Sperandini, sottolineando come “proprio agli universitari di oggi presto passeremo il testimone, affinché possano portare avanti il lavoro iniziato. Come in una staffetta non può esserci vittoria alla guerra contro il cambiamento climatico”, conclude Sperandini, “senza lo sforzo congiunto delle due parti che hanno partecipato alla conferenza”.
Secondo Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia “per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale che il Pacchetto dell’Economia Circolare fissa al 2030, occorre un sistema imprenditoriale ed industriale con capacità di innovare ed investire. Per questo sviluppo industriale è urgente che il settore sia sottoposto ad un regime di regolazione nazionale, nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente”.
“Come Utilitalia – conclude Brandolini – auspichiamo che il quadro normativo porti rapidamente alla costituzione di Arera, l’autorità di regolazione prevista dal Governo come ampliamento delle competenze dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico”. Che l’industria dei rifiuti sia un settore rilevante per il futuro della green economy lo confermano anche i dati dello studio Was (Waste Strategy) realizzato da Althesys.
Il waste management è un mercato da circa 10 miliardi di euro, con le prime 75 imprese per dimensione, pubbliche e private, che fatturano quasi 6,7 miliardi e hanno investito 320 milioni di euro nel 2015, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente e con il segmento del trattamento e valorizzazione dei materiali riciclabili che vale oltre 2 miliardi di euro. Secondo il Was la filiera ambientale ha ancora un forte potenziale di crescita soprattutto nel Mezzogiorno, con 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti non ancora intercettate. (AdnKronos)

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