La preoccupazione per l’allarme siccità percorre le campagne venete dalla montagna fino alla bassa pianura. In vista del tavolo tecnico convocato dalla Regione Veneto, Coldiretti ha steso una mappa della situazione definendo le criticità: nel bellunese le coltivazioni a seminativo richiederebbero già l’intervento irriguo, idem a Rovigo dove il grano è già in stress idrico con le prime piantine che sbocciano tra le crepe del terreno. “Chiederemo – afferma l’associazione – una gestione parsimoniosa da parte dei gestori dei bacini idroelettrici al fine di regolare la disponibilità della risorsa”. Se le piantagioni di barbabietole nel veneziano sono sotto controllo attento degli addetti ai lavori, nel padovano, in alcuni casi, si rinviano le semine del mais a causa dell’aridità che potrebbe non garantire un attecchimento omogeneo”.
Disagi anche nelle serre dove i vivaisti trevigiani stanno tamponando con irrigazioni di soccorso. Fioriture straordinarie per ciliegi nel vicentino e in genere per tutti gli alberi da frutto nel veronese, tanta rigogliosità andrebbe mantenuta se la terra fosse almeno bagnata: “Purtroppo le falde si sono abbassate – rileva Coldiretti – e in questa fase delicata si rischia la cascola dei fiori e delle gemme”.
Anche per le coltivazioni orticole come insalata, pomodoro e aglio a pieno campo che devono sopportare le alte temperature di questi giorni ci sarebbe bisogno di un surplus di acqua. Va un po’ meglio per la raccolta di asparagi maturati una settimana prima rispetto gli altri anni, ma la tensione per le altre tipicità rimane alta in quanto a breve è tempo di procedere con zucchine, piselli, melanzane e fagioli. “Nonostante il pronto intervento delle adduzioni irrigue dei consorzi di bonifica – spiega Coldiretti – gli agricoltori sono già preallertati a causa della prolungata mancanza di pioggia e l’assenza di perturbazioni nelle previsioni immediate”. (AdnKronos)