“In termini di ricostruzione certamente c’è ancora tantissimo da fare ma finalmente si cominciano a vedere i frutti del lavoro fatto negli ultimi anni: la città sta costruendo da capo una propria identità che gli consentirà di crescere con le proprie forze ed essere un terreno fertile per imprese, studenti e ricercatori”. Lo dice all’Adnkronos la Rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila, Paola Inverardi, a otto anni dal terribile terremoto del 6 aprile che provocò 309 vittime. L’Ateneo negli ultimi anni è stato molto impegnato nella ricostruzione, collaborando con le istituzioni locali e i numeri dell’Università sono ora in crescita: ”Le immatricolazioni nell’ultimo anno sono aumentate del 10%, così come le assunzioni di docenti e ricercatori. Inoltre abbiamo recuperato gran parte degli immobili andati perduti dopo il sisma e anche dal punto di vista logistico ci avviamo alla normalità” sottolinea la Rettrice. Sul fronte della ricostruzione, anche sotto lo stimolo dell’Università, l’Aquila ha deciso di puntare sulle infrastrutture tecnologiche, lavorando a una rete a fibra ottica da utilizzare in ambito domestico, ma anche per collegare la Pubblica amministrazione. ”Questo è stato possibile – spiega Inverardi – perché il centro storico è stato ricostruito con tunnel ‘intelligenti’, dentro cui passano le reti per tutti i servizi”. L’Aquila conferma così la sua vocazione di distretto tecnologico e produttivo. Non a caso Fca ha scelto di creare proprio qui il centro dove studiare e progettare il futuro delle automobili, veicoli cioè ‘intelligenti’, in grado di gestire le situazioni del traffico e non solo. ”Come Università saremo impegnati anche noi a questo progetto, che vede l’Abruzzo diventare la quarta regione in Italia ad avere un centro ricerca Fca”. A far ben sperare per il futuro dell’Aquila, poi, c’è la decisione del governo che ha scelto il capoluogo abruzzese fra le prime città dove avviare la sperimentazione della rete 5G, insieme con Prato, Bari e Matera. ”Finalmente possiamo dire che non si tratta più di buone intenzioni, i risultati si cominciano a vedere e anche se ci mettono anni ad arrivare sono il frutto di un lungo lavoro. Si possono sempre fare polemiche – afferma Inverardi – però alla fine ci presentiamo come interlocutori credibili e imprese e istituzioni”. La Rettrice dell’Aquila sarà fra i primi cittadini a poter rientrare nella sua abitazione al centro storico. ”Sono stata fortunata perché la casa ha retto, tanto che all’inizio avevo anche sottovalutato l’entità della scossa e dei danni. Non scorderò mai però la prima impressione che ho avuto dopo il terremoto, è assurdo immaginare di uscire di casa e non poterci più rientrare”. Ora l’importante è guardare avanti perché se c’è una cosa che anche le ultime scosse sismiche del Centro Italia ci ricordano, è che si deve fare di più sul fronte della sicurezza e della prevenzione. ”Dobbiamo capire bene che viviamo in un territorio con queste fragilità, quindi è necessario anche un cambiamento di mentalità: esercitazioni e prove di evacuazione devono diventare la normalità perché dobbiamo essere ben consapevoli del luogo in cui viviamo”.