“I primi dati ufficiali di Istat smentiscono le solite previsioni trionfalistiche”. Ad affermarlo è l’Isvra, Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo, che ha analizzato i primi dati pubblicati dall’Istat sull’andamento degli arrivi (numero di ospiti registrati) e dei pernottamenti dei turisti nelle imprese ricettive italiane. Rispetto al 2015, nel 2016 gli arrivi sono rimasti invariati mentre i pernottamenti sono cresciuti del 1,3%. In particolare, per quanto riguarda i turisti stranieri, gli arrivi segnano +0,5% e i pernottamenti +2,3%; per quanto riguarda i turisti italiani, gli arrivi sono -0,5% e i pernottamenti +0,3%.
“Per comprendere quanto questi dati siano lontani dalle previsioni – osserva Isvra- basta leggere un articolo, pubblicato ai primi di gennaio scorso sul sito internet dell’Osservatorio Nazionale del Turismo (curato da Enit), dove per il turismo dall’estero si prevede (la fonte è il modello di previsione dei flussi turistici internazionali, elaborato da Ciset-Ca Foscari) una crescita degli arrivi del 4,3% per un totale di 62,3 milioni. In realtà Istat ne ha contati 55,2 milioni per uno scarto negativo, rispetto alla previsione, di ben 7 milioni arrivi”.
“Non meno ottimistiche – aggiunge Isvra – erano state le previsioni di Federalberghi che, fra il ponte dell’8 dicembre e le feste di fine anno, aveva “visto” gli italiani in vacanza crescere di circa il 12%. Ma l’incremento registrato da Istat a dicembre 2016, rispetto a dicembre 2015, non va oltre il 5%. Idem per le previsioni per il periodo giugno settembre: per Federalberghi italiani a +9,5%, secondo Istat solo +2,3%”. “I primi dati ufficiali di Istat – dichiara Mario Pusceddu, presidente di Isvra – smentiscono le ormai consuete previsioni trionfalistiche sull’andamento del turismo. E’ stato così nel 2015, anno di Expo, quando si parlò di crescita a due cifre (in realtà si arrivò a un pur eccellente +6,3%) e così è di nuovo oggi. Per risollevare il turismo bisogna smettere di farsi illusioni e guardare in faccia una realtà che vede l’Italia perdere quote di mercato anno dopo anno”. Isvra richiama anche l’attenzione “sull’andamento dei pernottamenti che, molto più degli arrivi determina il reddito delle imprese ricettive. Nel 2015 la crescita, rispetto all’anno precedente, è stata del 4%; quest’anno dobbiamo accontentarci di un modesto 1,3%. In sostanza, dopo il bel ‘salto’ del 2015, propiziato da Expo, nel 2016 si sconta una frenata che allinea i risultati del biennio 2015-2016 a quelli degli anni precedenti. Restiamo quindi quinti al mondo per arrivi dall’estero e settimi per corrispondente fatturato”. (AdnKronos)