Gli operatori sanitari dovrebbero vaccinarsi obbligatoriamente. E’ l’appello che arriva al 27.esimo Congresso Eccmid (European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Diseases) appena concluso a Vienna, durante il quale si è parlato anche di vaccinazioni raccomandate e obbligatorie, non solo per bambini ma anche per donne in gravidanza.
“Quando si parla di operatori sanitari – sottolinea Susanna Esposito, coordinatrice del gruppo di studio sui vaccini della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive e presidente Waidid – Associazione mondiale malattie infettive e disordini immunologici, intervenuta al Congresso – non si intende soltanto medici o infermieri, ma anche volontari e tutti coloro che sono a contatto quotidianamente con pazienti ospedalizzati o comunque con soggetti a rischio in quanto affetti da malattie croniche”.
Per Esposito, “è fondamentale che sia previsto nel nostro Ssn un programma di vaccinazioni obbligatorie per chi lavora in ospedale. Purtroppo, ancora oggi, si registrano in Italia livelli di copertura vaccinale per molte delle vaccinazioni da anni raccomandate corrispondenti a circa 1/3 degli operatori, anche in strutture ospedaliere generalmente ben funzionanti”. Il morbillo resta ai primi posti tra le malattie che fanno ancora molta paura: secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), nel nostro paese sono stati segnalati 1.603 casi, di cui 152 proprio tra gli operatori sanitari, dal 1 gennaio al 14 aprile 2017. E l’Oms colloca l’Italia seconda in Europa dopo la Romania con il 22% dei casi.
“L’immunizzazione e la prevenzione attraverso i vaccini – aggiunge Esposito – costituiscono il modo più sicuro per proteggerci dalle malattie. Bassi livelli di copertura vaccinale rappresentano un pericolo a livello mondiale per bambini, adulti e anziani. Raccomando sempre alle mamme dei miei piccoli pazienti di non lasciarsi fuorviare dalle informazioni che circolano in rete, soprattutto quando non sono avvalorate da evidenze scientifiche. La sicurezza dei vaccini è elevata e documentata dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino”.
Il Congresso Eccmid di Vienna è stata l’occasione per discutere anche delle nuove raccomandazioni in gravidanza: difterite, tetano, pertosse e influenza sono le vaccinazioni raccomandate per le future mamme, che contribuiscono a ridurre il rischio di alcune infezioni che possono colpire il bambino nei primi mesi di vita e durante la sua infanzia. Inoltre, sono in fase di sviluppo ulteriori vaccini da somministrare nella gravida che hanno l’obiettivo di prevenire gravi infezioni nel neonato e nel lattante: quello contro lo streptococco di gruppo B e contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv).
“Evidenze scientifiche – conclude la presidente Waidid – hanno dimostrato che la somministrazione di alcuni vaccini nelle donne gravide, come quello contro la pertosse o l’influenza, ha il duplice obiettivo di proteggere mamma e bambino nei primi mesi di vita. Se da una parte, durante la gravidanza, sono controindicati i vaccini vivi attenuati come quello contro il morbillo e la rosolia, possono essere invece somministrati in sicurezza e vanno raccomandati quelli cosiddetti inattivi”. (AdnKronos)