Nanni ci ha lasciati. Giovanni Bignani se n’è andato ieri, improvvisamente, a Madrid, colpito da un malore. Astrofisico noto a livello internazionale, straordinario ‘comunicatore’ e non divulgatore, come teneva a precisare, Bignami – si legge sul sito dell’Agenzia Spaziale Italiana – lascia un grande vuoto nel mondo della scienza fatta e raccontata.
“L’improvvisa scomparsa di Nanni è una perdita grandissima per la comunità scientifica dell’astrofisica spaziale” commenta il Presidente dell’ASI, Roberto Battiston. “Tantissimi sono stati i suoi contributi al dibattito scientifico, culturale e politico, in Italia e nel mondo. Non riesco a crederci, per me Nanni era una delle più autorevoli personalità scientifiche dei nostro tempo. Nanni ci manca e ci mancherà tantissimo“.
Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana tra il 2007 e il 2008 e poi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica dal 2011 al 2015, continuava la sua attività nell’ambito scientifico come chairman del Board dello Square Kilometer Array Organizazion, motivo per il quale si trovava a Madrid.
Autore di 12 libri, l’ultimo una trasposizione ridotta dell’opera di Werner Von Braun Progetto Marte, come pochi altri, Bignami sembrava conoscere la formula segreta del comunicatore, portando il rigore della verità scientifica su sentieri alternativi capaci di solleticare l’immaginario, talvolta con l’ausilio di un pizzico di humour.
Accademico dei Lincei nel corso della sua vita è stato insignito di numerose onorificenze, dal Bruno Rossi Prize, nel 1993, all’ultimo in ordine di tempo nel 2016 quando il Presidente della Repubblica lo ha nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Porta il suo nome anche un asteoride, il 6852 Nannibignami.
National Geographic Channel, canale con cui aveva collaborato in due stagioni, ha deciso di dedicargli il palinsesto della giornata e ha lanciato l’hashtag #CiaoNanni.