Ambiente: via piatti e bicchieri di plastica nelle mense, il ddl del M5S in Senato

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Via piatti e bicchieri di plastica dalle mense aziendali, scolastiche e ospedaliere, ma anche da feste, sagre e manifestazioni pubbliche. Lo chiede un disegno di legge presentato da un gruppo di senatori del Movimento 5 stelle, prima firmataria Vilma Moronese. Uniche deroghe: documentate esigenze sanitarie, con la possibilità di far ricorso comunque a materiale rigorosamente biodegradabile; e un anno di tempo dall’entrata in vigore delle nuove norme per smaltire le scorte di stoviglie presenti nei magazzini. “È fondamentale, oltre che attuare politiche per un corretto recupero di materia e smaltimento dei rifiuti, definire iniziative per trovare il giusto modo per produrre meno rifiuti -spiegano nella relazione gli autori della proposta- Pensiamo ad esempio alla plastica che negli ultimi decenni è stata prodotta e utilizzata dall’uomo con sempre maggiore frequenza, tanto da diventare il principale detrito inquinante presente in tutti gli ecosistemi terrestri”. Di qui la volontà di “prevenire e anche ridurre la produzione dei prodotti usa e getta non biodegradabili, per far fronte ad un problema serio legato alla gestione integrata dei rifiuti”. In particolare “oggi si stima che in Italia il consumo di stoviglie di plastica sia di 115.000 tonnellate l’anno per i quali il mercato italiano è uno dei maggiori utilizzatori in Europa, con un valore di produzione di circa 960 milioni di euro”. “Prendendo spunto da quanto già fatto in Francia, dove è stato introdotto per la prima volta il divieto di produzione di materiale per la tavola usa e getta di plastica”, gli esponenti del Movimento 5 stelle puntano a “ridurre l’utilizzo della plastica”, ma anche a “sensibilizzare la collettività su questi temi per far comprendere i vantaggi dell’utilizzo di prodotti biodegradabili”. Di qui il disegno di legge che vieta “di utilizzare contenitori, cannucce, posate e stoviglie di plastica monouso non biodegradabili e riutilizzabili per la somministrazione di alimenti, ai gestori di mense di enti pubblici e privati, agli ospedali, agli uffici pubblici e privati, alle aziende e agli istituti scolastici” . Infatti nella maggior parte di queste strutture vengono serviti “i pasti in stoviglie e posateria di plastica usa e getta”, producendo “significativi quantitativi di rifiuti non riciclabili”. Il disegno di legge prevede poi che entro novanta giorni dall’entrata in vigore delle nuove norme, i Comuni dispongano “il divieto di utilizzo di stoviglie, posate e bicchieri non riutilizzabili e non biodegradabili durante lo svolgimento di feste, sagre e manifestazioni pubbliche sul proprio territorio”. Per il mancato rispetto del divieto è prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 10.000 euro. Uniche deroghe possibili, come detto, documentate esigenze sanitarie che possono consentire l’utilizzo di prodotti monouso, rigorosamente biodegradabili e compostabili da conferire nella frazione organica, qualora sia attiva la raccolta differenziata dei rifiuti; e un anno di tempo per smaltire “le scorte di stoviglie di plastica, cannucce e contenitori esistenti ed eventualmente previsti da contratti di fornitura in essere che non risultino conformi” alle nuove prescrizioni.

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