ANBI: Vodafone e CESI lanciano due progetti innovativi a livello mondiale

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“L’odierno confronto ha confermato quanto la risorsa idrica sia oggi non solo un elemento indispensabile alla vita, ma un determinante fattore economico ad iniziare dal “made in Italy” agroalimentare (267 miliardi di euro in produzione, 38 miliardi export, 3.300.000 lavoratori cioè il 13,2% degli occupati)”: è questo il commento di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) al termine della prima Giornata Nazionale dell’Innovazione per l’Irrigazione, svoltasi ad “Acqua Campus”, sito di ricerca applicata del Consorzio C.E.R. (Canale Emiliano Romagnolo) a Mezzolara di Budrio, nel bolognese.

Partendo dai 180.000 chilometri della rete idraulica, gestita dai 144 Consorzi di bonifica italiani, Vodafone e CESI hanno lanciato due progetti innovativi a livello mondiale.

Vodafone, a fronte della forte crescita del mercato dei dati (big data), ha proposto, come prima esperienza al mondo, la realizzazione di una rete di sensori  lungo gli alvei, finalizzata a monitorare la disponibilità d’acqua per ottimizzarne l’utilizzo e, nel caso, aiutare a gestire le emergenza idrauliche e le eventuali criticità idriche.

Un salto nel futuro immediato è anche la partnership lanciata da CESI, che ha proposto un percorso comune per la realizzazione di un registro per la contabilizzazione dei crediti, legati alla qualità dell’acqua gestita dai Consorzi di bonifica, da offrire sui mercati finanziari internazionali, ma privilegiando quelli locali, per ottemperare agli impegni,  derivanti dal Protocollo di Kyoto, per il contenimento delle emissioni di anidride carbonica (“carbon tax”). 

Conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI: “Oggi abbiamo lanciato sfide impensabili fino a poco tempo fa, ma che siamo sicuri di vincere; per farlo abbiamo scelto partner imprenditoriali di primaria importanza, con i quali disegnare nuovi scenari per il sistema Paese, mantenendo salde radici nel mondo agricolo e con forti rapporti con il mondo delle Università e delle Istituzioni. Non ho timore di affermarlo: i Consorzi di bonifica hanno voltato pagina!”

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