E’ prevista per domani, 26 maggio, la posa della prima pietra del telescopio ottico più grande del mondo, che permetterà di indagare, da Terra e con un grande campo di vista, sia i corpi celesti della nostra galassia che le zone più lontane dell’universo: si chiama E-Elt, European Extremely Large Telescope. La cerimonia d’inizio della costruzione si terrà sul Cerro Armazones.
“L’E-Elt e’ un’infrastruttura scientifica di proporzioni gigantesche, il telescopio piu’ grande e ambizioso al mondo. Produrra’ risultati eccezionali: siamo in un’epoca in cui stiamo scoprendo migliaia di pianeti esterni al Sistema Solare, molti dei quali si trovano a una tale distanza dalla loro stella da poter ospitare forme di vita. E’ quindi il momento di ottenere al piu’ presto dati certi, ad esempio studiando la composizione chimica della loro atmosfera, ed E-Elt permettera’ di farlo,” ha dichiarato il presidente dell’Inaf, Nicolo’ D’Amico.
Con il suo specchio principale di 39 metri di diametro, sarà il più grande telescopio ottico/infrarosso mai realizzato al mondo, a conferma dell’eccellenza scientifica e tecnologica dell’Italia: l’Italia contribuisce infatti in modo importante a questa vera e propria impresa dell’astronomia sia con la sua ricerca, attraverso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), sia con la tecnologia, grazie al contratto, da 400 milioni di euro firmato tra l’Eso e il consorzio di aziende italiane ACe, composto da Astaldi, Cimolai ed EIE come subcontraente.