“Sono almeno duemila i ragazzi italiani che partecipano al perverso gioco Blue Whale Challenge e molti di essi sono racchiusi in un’età che va dai sedici ai 18 anni”: lo affermano in una nota la psichiatra Donatella Marazziti e il sociologo e giornalista Mario Campanella, del Comitato Scientifico della Fondazione sulle Neuroscienze Brf.
“Si tratta di un effetto a cascata – si legge nella nota – che non può, però, essere addebitato alla conoscenza del fenomeno, che è necessaria e indispensabile.
L’effetto Raven è determinato da un’affiliazione di gruppo – scrivono Marazziti e Campanella – che si nutre del sistema apparentemente aggregativo e da una sensazione di condivisione macabra.
Se si pensa che un adolescente su quattro ha pensieri di suicidio fortunatamente transitori- proseguono Marazziti e Campanella- si comprende come questa sottomissione a un imperativo di massa agisce sui nuclei fondamentali del pensiero
Ci rivolgiamo al ministro Minniti – concludono Marazziti e Campanella – affinché possa potenziare la polizia postale e i servizi dedicati ai pericoli sul web: i nostri adolescenti sono a forte rischio.”