La triste moda del Blue Whale continua a fare “vittime” e questa volta a rimanere impigliata nella rete del macabro gioco è stata una ragazzina di Pescara, fortunatamente salvata in tempo. La notizia è stata riportata dal sito Ancona Today e pare che la tredicenne sia svenuta in classe davanti i suoi compagni.
Stante diverse fonti, sembra che la ragazza riportava visibili tagli sull’avamabraccio e altre ferite superficiali su molte parti del corpo: “Sì, è vero. Ho partecipato alla Blue Whale“, avrebbe poi ammesso l’adolescente ai professori.
Sul caso adesso stanno indagando la procura dell’Aquila e quella dei minori di Ancona, ma ancora molte cose rimangono da chiarire.
Alcuni ritengono che il Blue Whale non sia altro che una enorme bufala, certo è però che stante le dichiarazioni rilasciate dalla psichiatra Donatella Marazziti e dal sociologo Mario Campanella, del Comitato Scientifico della Fondazione sulle Neuroscienze Brf, pare che l’assurdo gioco abbia già coinvolto “almeno duemila i ragazzi italiani, e molti di essi sono racchiusi in un’età che va dai sedici ai 18 anni”.
“Si tratta di un effetto a cascata – si legge nella nota Neuroscienze Brf – L’effetto Raven è determinato da un’affiliazione di gruppo che si nutre del sistema apparentemente aggregativo e di una sensazione di condivisione macabra. Se si pensa che un adolescente su quattro ha pensieri di suicidio, fortunatamente transitori – proseguono i due esperti – si comprende come questa sottomissione a un imperativo di massa agisca sui nuclei fondamentali del pensiero. Ci rivolgiamo al ministro Marco Minniti – concludono Marazziti e Campanella – affinché possa potenziare la polizia postale e i servizi dedicati ai pericoli sul web: i nostri adolescenti sono a forte rischio”.