La presenza di una latente circolazione depressionaria in quota, con centro di massa ora localizzato nel settore più occidentale del mar Nero, caratterizzata da un nocciolo di aria fredda nella media troposfera (a 500 hpa), sta causando condizioni di forte instabilità atmosferica in diversi paesi dell’Europa orientale. Con particolare riferimento per la Romania, la Moldavia e l’Ucraina, dove da giorni si verificano piogge, rovesci e temporali, localmente anche di forte intensità. Il sistema frontale, associato a questa circolazione depressionaria in lenta fase di colmamento sul mar Nero, si sta gradualmente spostando verso est, interessando gran parte dell’Europa orientale, dalla pianura Danubiana fino alla Bielorussia e l’estremo settore sud-occidentale della Russia europea.
Lungo la linea discontinua che caratterizza questo sistema frontale, che dalla Slovacchia e dall’ovest dell’Ucraina si allunga fino alla Bielorussia e ai confini con la Russia meridionale, si sta sviluppando un marcato “forcing” convettivo che sta alimentando una vivace attività temporalesca, fra i Carpazi, l’Ucraina, fino ai vicini confini con la Bielorussia meridionale e l’estremo settore sud-occidentale della Russia europea.
Le ultime immagini trasmesse dalle moviole satellitari, davvero molto affascinanti data la notevole dinamicità atmosferica, mettono in evidenza lo sviluppo di diffuse “Cellule temporalesche” e sistemi temporaleschi alla mesoscala che stanno apportando forti rovesci e temporali anche intensi, fra la Slovacchia orientale, la Romania settentrionale, la Moldavia, l’Ucraina e il sud della Bielorussia. I temporali più intensi, e al tempo stesso meglio organizzati, organizzati in più “Cellule temporalesche” autonome che tendono ad aggregarsi in una “multicella”, sono quelli che nel pomeriggio si sono formati sull’Ucraina settentrionale, dove peraltro era presente una intensa attività elettrica che indicava la veemenza dei fenomeni.
La presenza nella media troposfera di una moderata avvezione di vorticità positiva, in particolare fra la Romania, la Moldavia e l’ovest dell’Ucraina, ha in parte favorito l’innesco di significativi moti rotatori, all’interno delle nubi temporalesche. Alcuni di questi erano sufficientemente sviluppati, tanto da riuscire a far evolvere i temporali, seppur per pochissimo tempo, in sistemi di natura “supercellulare”, con lo sviluppo di uno o più “mesocicloni” (“updraft roteanti”) all’interno dei cumulonembi. Proprio attorno la serata di ieri uno di questi sistemi temporaleschi a mesoscala, grazie all’intenso “wind shear” in quota presente sulla verticale della Romania e dell’Ucraina occidentale, è riuscito a evolvere in una spettacolare “supercella temporalesca”, con tanto di imponenti nubi “mesocicloniche”, che si è spinta fino alle porte dell’area metropolitana di Bucarest, apportando sulle aree limitrofe forti rovesci di pioggia e grandinate accompagnate da attività elettrica e colpi di vento.
Il temporale difatti ha raggiunto l’area di Bucarest presentando al proprio interno una intensa rotazione, collaudata dal forte “shear” del vento alle varie quote della troposfera. In alcune aree di Bucarest i forti rovesci che hanno fatto seguito al passaggio della “supercella” hanno prodotto locali allagamenti e ingenti disagi al traffico. Lo spettacolare temporale “mesociclonico”, prima di collassare, ha interessato diversi quartieri vicino il centro della capitale rumena, con l’avvento di densi nuvoloni scuri che venivano illuminati dalle continue fulminazioni. Fortunatamente, malgrado gli intensi moti rotatori all’interno della nube temporalesca, non si sono registrati fenomeni vorticosi, capaci di cagionare danni ingenti all’area urbana.
Nel corso della serata e della nottata successiva parte di questi temporali, intercettati in quota dal caldo e umido flusso pre-frontale, in risalita lungo il margine orientale dell’asse di saccatura in affondo sull’Europa centro-orientale, si sono spostati verso nord-nord/est e nord-est, in direzione della Moldavia e delle pianure ucraine, apportando forti rovesci di pioggia e temporali, anche di moderata e forte intensità.
Prima di concludere occorre ricordare come in questo periodo dell’anno lo sviluppo di questi temporali sulle pianure dell’Europa centro-orientale, in grado di evolvere persino in sistemi di carattere “supercellulare”, sia agevolato anche dalla maggior insolazione di maggio che riscaldando maggiormente lo strato d’aria prossimo al suolo, incrementa ulteriormente il “gradiente termico verticale” e supportando, con intensi “updrafts”, lo sviluppo di “Cellule temporalesche” o più complessi sistemi temporaleschi a mesoscala, che localmente tendono ad apportare fenomeni di forte intensità.