Cosi blocco la grandine e proteggo i miei vigneti

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Premessa doverosa: siamo contrari a qualsiasi forma ed iniziativa che in qualche modo riesce a manipolare le condizioni meteorologiche e questo per molteplici ed importanti ragioni, anche etiche.

Detto questo, abbiamo scoperto che in Veneto, a Farra nel Trevigiano, un fantasioso coltivatore ha deciso da qualche tempo di proteggere dalla Grandine la sua importante produzione viticola. Quella è una zona dove si produce del vino molto pregiato e cosi il Sig. Merotto, dopo aver subito in passato gli effetti disastrosi di molte grandinate che hanno reso vano il  suo prezioso lavoro, ha deciso di impiegare dei cannoni capaci di generare in atmosfera un onda d’urto assai potente, capace di interrompere i moti di risalita e discesa ripetuti  delle particelle di ghiaccio, processo da cui nasce la Grandine appunto.

Questi  cannoni,  vere e proprie  costruzioni meccaniche, sono alti fino a 13 metri ed hanno una conicità che li porta ad allargarsi fino a 1.5 metri di diametro. In pratica, utilizzando del gas, generano un botto cosi forte che l’onda d’urto sale in atmosfera fino a 3000 metri e si estende su un raggio di 500 metri.

Questa onda d’urto disturba i moti di sali-scendi delle particelle, fino ad impedirne del tutto gli effetti ed evitando, di fatto, la formazione della Grandinata.

Il Sig. Merotto è anche un buon conoscitore di meteo evidentemente, perché è lui che decide quando azionare la infernale macchina. Il segnale di utilizzo viene dato quando si sente “a pelle” (o lui sente “a pelle”)  l’arrivo di aria fredda, sempre prima del manifestarsi dei fenomeni precipitativi.

La cosa “mostruosa”, mi si permetta l’aggettivo, è che i cannoni possono azionarsi anche con comando telefonico a distanza, con una centralina che agisce su una valvola del gas che aziona il procedimento di sparo.

A titolo di informazione, sono statti installati ben 15 cannoni per coprire tutta l’area di interesse. Pare che i risultati siano stati finora assai buoni, infatti il sig. Merotto sostiene che su 10 casi di Grandine prevista  in arrivo, ben 8 sarebbero stati evitati.

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