Cos’è, come si verifica e quanto dura il downburst

Tutto ciò che c'è da sapere sul downburst: definizione, cause, durata, come riconoscerlo e le caratteristiche principali
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Con il termine downburst s’intende una forte corrente d’aria fredda discendente che si instaura all’interno di un sistema temporalesco che ha raggiunto la fase di maturazione, apportando forti rovesci di pioggia e anche grandinate. Il downburst corrisponde ad un forte “downdraft“, ovvero una colonna d’aria in rapida discesa che però incontra la superficie del suolo perpendicolarmente tendendo poi ad espandersi orizzontalmente (divergenza) in tutte le direzioni. Molto spesso la violenta espansione, paragonabile ad un improvviso scoppio (burst), spesso produce un vortice rotante o un anello di vento entro il quale si generano dei flussi di vento lineare ad elevata velocità ma di opposte direzioni, con notevoli turbolenze e componente piuttosto irregolare e rafficata. I downburst sono all’origine dei violenti colpi di vento che molto spesso accompagnato il passaggio di un intenso fronte temporalesco, specie durante il periodo primaverile ed estivo.

La formazione dei downburst

I downburst si formano a seguito dell’intenso scompenso che si crea all’interno del temporale (che sia una Cella singola o un complesso sistema Multicellulare) fra “updraft” (forte corrente ascendente che alimenta il cumulonembo) e “downdraft” (forte corrente discendente che si localizza nell’area delle precipitazioni) e nella maggioranza dai casi sorgono da nubi cariche di pioggia e forti rovesci, la cui temperatura è più bassa rispetto all’ambiente circostante. Si innesca cosi un “gradiente termico” che fa aumentare la pressione nella nube temporalesca, causando un conseguente “gradiente barico” fra la zona temporalesca e le aree circostanti.

Tale differenza barica genera un intenso e turbolento flusso d’aria verso l’esterno che serve a bilanciare la pressione. In genere, in presenza di fortissimi “updrafts” l’aria trasportata dalle correnti ascensionali riesce a raggiungere la parte sommitale del cumulonembo (l’incudine), ghiacciandosi e divenendo molto più pesante e gelida rispetto le masse d’aria circostanti. Si forma cosi una sacca d’aria molto fredda e pesante che con il supporto della forza gravitazionale tende a ridiscendere molto rapidamente verso la base del cumulonembo impattando col suolo tramite le precipitazioni.

Una volta raggiunto il terreno le forti raffiche di vento originate divergono dal punto di impatto determinando delle forti e alle volte violente raffiche di vento con velocità e direzione mutevole a seconda delle zone. Questi sono i classici downburst che si manifestano dentro le fitte bande di pioggia e grandine che dalla base della nuvola temporalesca cadono verso il suolo. Nella maggior parte dei casi i downburst si presentano con maggiore vigore sul bordo avanzante della Cellula temporalesca o delle varie Celle.

Downburst, non tromba d’aria

Di solito le forti raffiche di vento che scendono dalla base del cumulonembo, con punte di oltre i 100-120 km/h, possono causare danni molto ingenti alle strutture e abitazioni, tanto da essere erroneamente identificati, in particolare dai media (TG nazionali, testate giornalistiche), come delle trombe d’aria o addirittura dei veri e propri tornado, specie se nel lato anteriore del sistema temporalesco sia presente una “Roll Cloud” (nube accessoria dalla forma di rullo) che potrebbe far pensare all‘insorgenza di un fenomeno vorticoso. I downburst possono verificarsi anche con rovesci non accompagnati da attività elettrica, inoltre a differenza delle trombe d’aria il downburst produce venti a linea retta (frequenti nelle Squall Line e Supercelle) i quali non sono accompagnati da moti rotatori, per questo non è tanto difficile confonderli con qualsiasi altro tipo di fenomeno vorticoso.

Bisogna poi tenere conto che questi fortissimi colpi di vento, quando raggiungono il terreno, sono caratterizzati da un prevalente divergenza e si estendono “orizzontalmente” su una larga fetta di territorio, mentre le trombe d’aria e i tornado causano una forte convergenza su un’area piuttosto ristretta. Inoltre nei downbursts il vento spira attorno una direzione (linea retta), difatti dopo il loro passaggio si possono osservare alberi, cartelloni pubblicitari e pali della pubblica illuminazione divelti o sradicati verso un’unica direzione, cosa che non può avvenire con i tornado e le più classiche trombe d’aria.

Oltre ai downburst “tradizionali”, appena descritti, esiste un’altra variante, quella dei downburst secchi (dry downdraft) che si originano solo in determinate situazioni. Questa variante, a causa delle scarse precipitazioni e della presenza di aria secca, non è ben identificabile, se non per qualche virga isolata, che rappresenta delle fasce di precipitazioni che prima di toccare il suolo evaporano in strati d’aria molto secca.

Ciò può capitare nel cuore della stagione estiva sulle nostre regioni, durante la fine delle intense ondate di calore provenienti dal Sahara occidentale, quando leggere infiltrazioni di aria umida oceanica in alta quota transitano sopra la bolla d’aria calda e secca (aria di tipo sub-tropicale continentale africana), innescando una discreta attività termoconvettiva avara di precipitazioni visto l’aria molto secca nei bassi strati (temporali di calore senza piogge). I dry downburst si localizzano in cumulonembi a base alta (tipici durante le avvezioni calde dal nord-Africa), con aria secca sottostante che provoca scarse o nulle precipitazioni ma intensi downdrafts che si generano all’interno delle fasce di pioggia che vanno rapidamente ad evaporare ancor prima di raggiungere il suolo.

Microburst e macroburst

Per convenzione i downburst si possono suddividere in due differenti tipologie: i “microburst” e i “macroburst”. Il “microburst” non è altro che un downburst molto limitato che interessa un’area non più larga di 4-5 chilometri. Spesso è molto più violento del “macroburst” è può persistere per più di 10 minuti con venti devastanti che possono raggiungere picchi estremi di 250-270 km/h. Il ciclo di vita di un “microburst” è di solito tra i 15 e i 20 minuti.

Si trovano nelle aree interessate da forti rovesci di pioggia e intense fulminazioni. A volte in alcuni temporali molto forti si possono presentare più microburst che accompagnano l’avanzata del fronte temporalesco. I microburst in genere prevalgono nelle Cellule temporalesche singole. Il macroburst invece è un downburst in larga scala che si espande orizzontalmente per oltre 4-5 chilometri. Può essere prodotto da vari downdraft e nei casi più estremi può persistere per oltre 30 minuti raggiungendo velocità di oltre i 180-200 km/h, cagionando innumerevoli danni materiali. A differenza dei microburst i macroburst prevalgono nelle Squall Line (di tipo pre-frontale o frontale) in cui le Celle temporalesche sono praticamente affiancate tra di loro, in modo tale che i downburst copriranno un’area molto più vasta.

La durata di un downburst e come riconoscerlo

Il downburst, rapido flusso discendente di aria fredda e densa che si forma quando una tempesta temporalesca si esaurisce, può durare da pochi secondi a pochi minuti, ma in alcuni casi può durare anche più a lungo.

Ecco alcuni segnali che possono indicare un downburst:

  • Un cambiamento improvviso di direzione del vento – Il vento può cambiare direzione di 90 gradi o più in pochi secondi;
  • Un aumento improvviso della velocità del vento – La velocità del vento può aumentare fino a 100 chilometri all’ora o più;
  • Una rapida caduta della pressione barometrica – La pressione barometrica può diminuire di 10 millibar o più in pochi minuti;
  • Un forte suono simile a un tuono– Questo suono è causato dal movimento dell’aria nel downburst;
  • Danni alla vegetazione – I rami degli alberi possono essere spezzati o sradicati, e le foglie possono essere strappate.

Se si osservano uno o più di questi segnali, è importante cercare riparo immediatamente. I downburst possono causare gravi danni alla proprietà e lesioni personali. Si tratta di un fenomeno meteorologico pericoloso che può causare gravi danni. È importante essere consapevoli dei segnali di un downburst e prendere le precauzioni necessarie per rimanere al sicuro.

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