Ecoreati, presidente Grasso: “Non abbassare la guardia sui reati ambientali, attuare le norme”

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“Terra dei fuochi, Ilva, Eternit. Solo alcuni dei dolorosi fatti di cronaca che in questi anni hanno determinato una forte attenzione dell’opinione pubblica e della politica su un problema che andava affrontato con assoluta urgenza”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso intervenendo al convegno ‘Legge sugli ecoreati. Risultati e prospettive dell’applicazione di una riforma di civiltà per tutelare ambiente, salute e imprese sane’. L’approvazione della legge n.68 del 2015 – che commentai in un tweet con un sollevato “finalmente!” – ha rappresentato uno spartiacque importantissimo. Abbiamo oggi nuovi strumenti, più idonei e mirati, per punire reati gravissimi che incidono sulla tutela di un bene comune a tutti noi: il nostro territorio e, di conseguenza, la nostra salute. Si è così potuto superare un approccio che richiedeva la necessità di adattare al contrasto ai crimini ambientali gli strumenti legali, spesso rivelatisi non del tutto adeguati. In particolare, l’auspicio è che le nuove fattispecie di inquinamento ambientale, di disastro ambientale e di omessa bonifica possano migliorare l’attività di contrasto, anche grazie a pene più severe e tempi di prescrizione più lunghi. “La legge è in vigore da ormai due anni: – ha detto – sono oggi qui riuniti molti degli attori che hanno contribuito a raggiungere questo prezioso risultato e mi sembra importante che con il contributo di tutti (le associazioni, la magistratura, le forze dell’ordine, il governo, il Parlamento) si possa valutare l’efficacia della legge a partire da dati concreti. Il Rapporto Ecomafia di Legambiente nel 2016, che presentaste proprio qui in Senato, dava ad esempio conto di 27.745 reati ambientali, confermando una tendenza che vede le forze dell’ordine impegnate nella repressione di una media di 76 reati al giorno, anche grazie ai nuovi strumenti penali”. “A questo fine, una fonte di una certa importanza è la relazione della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che ha svolto un’attività di verifica dell’efficacia dell’intervento normativo di carattere sperimentale che si potrà certo sviluppare e perfezionare, ma comunque ha permesso una prima utile analisi delle prassi applicative nei diversi territori e l’individuazione di criticità emerse in fase di prima attuazione”.

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