Sono innumerevoli le eruzioni della storia dell’Etna. Tra le più terrificanti quella del 1669, che ebbe inizio l’11 marzo e terminò il 15 luglio. Nei pressi di Nicolosi, in direzione del cratere centrale, secondo una linea da nord/est a sud/ovest ,si aprì un imponente squarcio, nella cui parte inferiore si formarono diverse bocche esplosive (Monti Rossi) ed effusive. L’abate Vito Maria Amico, storiografo, ricorda così l’evento: “Aprissi la mattina da mezzogiorno a settentrione dal piano di San Leone a Monte Frumento verso il supremo cratere profondissima fenditura larga 5 o 6 piedi su cui apparse fulgido splendore. All’ora undicesima fra tremiti aprissi voragine di fuoco sotto la Nocilla lungo la fenditura, che proruppe in ceneri e sassi tuonando”.
Diversi centri abitati vennero distrutti: Nicolosi, Belpasso, Mompilieri, Mascalucia, Camporotondo, San Giovanni Galermo, San Pietro Clarenza .Il 25 marzo, alle ore 16, il torrente di lava, ben alimentato, largo 4 km e alto 50 metri, investì prima l’abitato di Misterbianco, poi Catania, dal lato di ponente. Il 15 aprile invase la valle di Anicito, il lago omonimo, coprì i bastioni di San Giorgio e S. Croce, i fossati del Castello Ursino, seppellì i 36 canali del fiume Amenano, si riversò in mare per circa 2000 metri. Catania si spopolò: Dei 20.000 abitanti, ne rimasero solo 3000. Gli altri cercarono rifugio altrove. Complessivamente la lava inghiottì le case di 27.000 persone.Altre eruzioni degne di nota: 1811, che diede forma a Monte Simone, in piana Valle dl Bove; 1852 (la lava minacciò seriamente l’abitato di Zafferana Etnea), 1865, nei pressi del Monte Frumento.
Proseguendo: 1883/1886 (la lava si spinse sino a Nicolosi), 1892 (formò i famosi monti Silvestri, a circa 1900 metri di quota, nei pressi del piazzale del Rifugio Sapienza, sul versante sud dell’Etna); 1908 (durò solo 8 ore), 1910 (minacciò Belpasso), 1911 (minacciò il fiume Alcantara); 1928 (l’eruzione distrusse l’abitato di Mascali), 1971(l’eruzione distrusse sia il Vecchio Osservatorio Astronomico che, in parte, la Funivia, minacciando seriamente gli abitati di Fornazzo e Sant’Alfio). Da ultimo, l’eruzione di marzo 2017 quando l’Etna ha eruttato tra neve e lava incandescente, trasformando il paesaggio in qualcosa di mistico tra curiosi e fotografi intenti ad immortalare l’evento.